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RAPIMENTO E RISCATTO

RAPIMENTO E RISCATTO

Rapimento e riscatto

02.07.2001 - Autore: Valentina Bisti
PROFILO CRITICO Rapimento e riscatto vuole essere un film dazione con una coscienza verso un problema noto a tutti noi: il rapimento e tutte le fasi che ne seguono. Chiaramente qui su tratta di affrontare una situazione che va al di là della norma e che coinvolge non solo la famiglia del rapito ma tutta una serie di società e di istituzioni a lui vicine. E proprio per questo motivo il film si avvicina ancora di più alla realtà: la solitudine di una famiglia che non ha le armi per combattere il suo nemico e, soprattutto, che non sa di chi fidarsi. Certo, poi, inevitabilmente, si entra nella finzione quando bussa alla porta di casa un esperto di rapimenti che si chiama Russel Crowe. Bello, single, espertissimo e pronto ad innamorarsi. Ma questo fa parte di un film che, senza due attori forti (e chiacchierati) come Meg Ryan e il muscoloso australiano e con un buon lancio pubblicitario, avrebbe sicuramente coinvolto di meno. Daltronde, si sa, locchio vuole la sua parte. Tuttavia anche le doti registiche di Taylor Hackford (Lavvocato del diavolo), emergono con carisma nelle scene ricche di drammaticità e di suspance. Il regista che è anche sceneggiatore è stato incuriosito da un articolo di giornale e ha portato avanti personalmente tutte le ricerche per approfondire un caso che, già dallinizio, si presentava molto complesso. Dicevamo a tutti racconta Tony Gilory, partner creativo del regista che non volevamo girare un documentario o una storia vera e che potevano raccontarci anche linsieme dei casi affrontati, senza fare nomi. Dopo aver raccolto materiali e testimonianze il regista ha dato alla storia un connotato più intimista, che potesse coinvolgere maggiormente i personaggi. Alice e Terry sono persone che vivono un momento di impasse, gente in grande difficoltà dal punto di vista emotivo e relazionale.