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Questo piccolo grande amore

È il disco più venduto di tutti i tempi ed è stato votato come 'canzone del secolo' a Sanremo nel 1985. E adesso il brano di Claudio Baglioni è diventato un film. L'incanto del primo innamoramento, sullo sfondo del sogno collettivo vissuto nel '68.

Questo piccolo grande amore

09.02.2009 - Autore: Pierpaolo Festa
Primi anni ‘70, a Roma. Andrea (Emanuele Bosi) ha 19 anni, Giulia (Mary Petruolo) 17. Si incontrano per la prima volta in un bar, per caso. Ancora non lo sanno, mentre si scambiano le prime parole e si guardano negli occhi come scoprendosi, ma quello è un incontro che segnerà per sempre le loro vite. Andrea è al primo anno di architettura, immagina di poter cambiare il mondo con i suoi progetti, i suoi disegni, i suoi sogni. Giulia è all'ultimo anno di Liceo Classico, è timida, inesperta, impaurita dal primo vero sentimento della sua vita. Vengono da mondi diversi, hanno amici diversi, e due vite diverse che li chiamano prepotentemente in direzioni opposte. Attraversano insieme un pezzo di vita, conoscendosi, amandosi disperatamente, rifugiandosi uno nelle braccia dell'altra, con l'incoscienza e la paura di chi fa ogni cosa per la prima volta, usando parole, gesti, sguardi che non sono mai stati conosciuti prima.
 
Questo piccolo grande amore” è stato scritto da Claudio Baglioni insieme ad Ivan Cotroneo. Non è un musical, né un musicarello o un film per teen-agers, ma una storia d’amore che, come ha detto il cantante, “non dura tutta la vita ma, di sicuro, te la cambia”. A maggior ragione se i due giovani innamorati, Giulia e Andrea, vivono a Roma, nei primi anni ’70, sospesi tra la fine del ’68 e gli inizi dei drammatici anni di piombo. “Questo piccolo grande amore è un progetto ambizioso – afferma Baglioni – con cui ho voluto raccontare l’ultima generazione che ha saputo sognare in grande. Non abbiamo fatto un elogio del ’68 cui, peraltro, io non ho partecipato, ma abbiamo voluto rivivere e far rivivere l’emozione di quegli anni in cui pensavamo che sarebbe arrivato un mondo migliore. Noi raccontiamo una storia antica che non ha coincidenze con il linguaggio di oggi”.

Nel film Baglioni è la voce narrante e utilizza i testi delle sue canzoni per scandire i momenti più importanti della storia d’amore: il primo bacio, la paura di perdere la libertà e del tradimento, la separazione improvvisa, ma anche la presa di coscienza di avere vissuto la più grande avventura della loro vita di ragazzi. Il film fa parte di un progetto dal titolo altisonante: Q.P.G.A. Opera Pop che comprende anche un doppio album, una serie di concerti e un romanzo, uscito a novembre, scritto da Claudio Baglioni.

Tutto in onore del celeberrimo concept album omonimo realizzato nel 1972, seconda prova discografica di un ragazzo con la chitarra e i jeans scampanati, che ha fatto cantare a tutta Italia: ‘quella sua maglietta fina…’. Anche se, ammette Baglioni: “Per anni questa canzone non l’ho cantata ai miei concerti. Q.P.G.A. si è spesso mangiato la mia produzione, ma ci ho fatto pace anni fa”.


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