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Quanti passi verso l'Oscar?
Nella capitale del cinema, il regista Giuseppe Asaro incontra Fabrizio Mosca - produttore del film "I Cento Passi", la pellicola italiana che rappresenta l'Italia nella selezione dei cinque films che riceveranno la nomination per il miglior film straniero agli Academy Awards

01.12.2000 - Autore: Giuseppe Asaro
A poco piu di cento passi dall\'insegna di Hollywood, nel giardino di un
cottage di Laurel Canyon abbiamo incontrato Fabrizio Mosca, giovane produttore
del film italiano \"I Cento Passi\".
Come è nata l\' idea?
\"Il progetto è nato perché cercavo un\'idea forte per produrre un film. Dopo anni di produzione di documentari all\'estero desideravo trovare un\'idea che mi appassionasse a tal punto da superare quelle che potevano essere le iniziali reticenze e timidezze di un produttore al suo primo film. L\' idea è arrivata da una mia amica che aveva scritto un articolo su Giovanni e Felicia Impastato che sono rispettivamente il fratello e la madre di Peppino Impastato. Lei mi ha raccontato questa storia e mi sono commosso a tal punto che ho cominciato a vedere queste immagini scorrere nella mia mente ed a quel punto ho capito che questo era il film che cercavo. Anche se non aveva esperienza come sceneggiatrice, le ho chiesto di scrivere un breve trattamento e qualche settimana dopo, per una strana coincidenza, sono stato invitato ad un importante premio di sceneggiatura, Il Premio Solina. Finalista di questo concorso era appunto \"I cento passi\", una sceneggiatura scritta da Claudio Fava e Monica Zapelli proprio sulla storia di Peppino Impastato. Superato un primo momento di sconforto, perché qualcun altro aveva già avuto la stessa idea, ho letto la sceneggiatura che mi è piaciuta molto e Claudio Fava che è una persona molto nota in Italia come scrittore e uomo politico si è fidato di me e mi ha dato l\'opzione sulla sceneggiatura.Questo accadeva nel luglio del 98. A dicembre ho proposto il progetto a Marco Tullio Giordana che, superata una prima reticenza legata al fatto che non era siciliano e temeva di avere difficoltà a raccontare una storia siciliana, dopo pochi minuti si è innamorato della storia e del nostro entusiasmo.Abbiamo cosi ottenuto prima il Fondo di Garanzia e subito dopo la coproduzione RAI\"
Cosa ha influito sulla scelta del regista ?
\"Claudio Fava, Monica Zapelli ed io abbiamo deciso insieme. Devi pensare che, non avendo vissuto in Italia per dieci anni, ero molto a digiuno di cinema italiano e non conoscevo bene i registi.Ho cosi cominciato a vedere molti films ed in particolare ho rivisto i film di Giordana. Mi sembrava un regista di grande talento e rigore, appassionato di storie con un fondamento sulla realtà.La scelta è stata la cosa più giusta che ho fatto, perché non riesco ad immaginare un regista che avrebbe potuto racontare meglio questa storia\"
Quanto sono durate le riprese del film?
\"Abbiamo girato per 8 settimane, delle quali 7 a Cinisi ed una a Roma\"
Come è stata l\' accoglienza in Sicilia? Come veniva sentito dai siciliani il fatto che stavate girando un film sul personaggio di Peppino Impastato ?
\"Abbiamo avuto grandi aiuti e grande solidarietà. Tieni presente che Peppino Impastato è molto conosciuto in Sicilia, anche se non tra le nuove generazioni\"
Come è avvenuta la scelta del direttore della fotografia?
Secondo me il ruolo del direttore della fotografia non è solo fare la fotografia, ma è anche essere una spalla ed un punto di riferimento per il regista. Era la prima volta che Roberto Forza lavorava con Marco Tullio Giordana ed anche per lui questo film era molto importante. Marco Tullio è riuscito a creare intorno a sé un grande entusiasmo in tutte le persone coinvolte nella realizzazione del film - dall\'assistente di produzione al protagonista principale - facendo capire loro che questo era un progetto speciale, un film importante. E anche Roberto Forza è riuscito a supportare e a trasmettere questo entusiasmo alla troupe\"
E per quanto riguarda la scelta dell\'editor ?
\"La scelta dell\' editor è venuta da me, perché avevo gia lavorato con Roberto Missiroli quando avevo prodotto qualche anno fa un documentario su Michelangelo Antonioni. Inoltre Roberto aveva anche montato un altro documentario che invece avevo diretto personalmente in Pakistan. Missiroli è un editore di grande talento che ha lavorato con Campiotti, con Francesca Archibugi e ritengo che sia uno dei piu bravi montatori in Italia\"
Come avete scelto le musiche?
\"La cosa più importante era dare un segno molto forte di quell\'epoca fine anni 60 inizio anni 70. Era necessario trovare delle musiche che immediatamente ricordassero nella mente dello spettatore le canzoni di quell\'epoca.Bisogna anche tenere in considerazione che il protagonista lavorava in una radio, e dunque la musica aveva un importanza ancor maggiore.Comunque le scelte sono state dettate dal gusto di Marco Tullio e di Roberto Missiroli e sono per la maggior parte musiche di repertorio come Animals, Procolarum, Leonard Cohen, Janis Joplin.
Per quanto riguarda le musiche di commento e d\'ambiente Marco Tullio ha scelto Arvo Part, uno straordinario compositore scandinavo. Quella che è stata decisamente una bellissima scoperta è questo violoncellista palermitano che si chiama Giovanni Sollima\"
Con quale criterio avete scelto il Cast?
\"Poiche Marco Tullio non parla siciliano e quindi non poteva controllare gli accenti aveva deciso di avere degli attori di Palermo. Questo perché non voleva che succedesse come spesso accade in certi film quel miscuglio di accenti catanesi, palermitani, messinesi, soprattuto perché il film è girato tutto a Palermo e quindi voleva rispettare l\'accento del luogo evitando la confusione dei dialetti.Abbiamo quindi ricercato il cast tra gli attori di teatro selezionati in base al talento più che alla popolarità.Forse uno degli attori più conosciuti è Toni Sperandeo, che ha recitato con parti minori nella Piovra ed in molti altri film\"
Come avete individuato il protagonista che ha fatto rivivere nella memoria degli spettatori Peppino Impastato ?
\"Luigi Locascio ci è stato presentato una sera a Mondello. Marco Tullio, Toni Sperandeo, Luigi Maria Burruano ed io stavamo cenando ed eravamo disperati perché a due settimane dall\'inizio delle riprese non avevamo ancora trovato il protagonista.Ad un certo punto durante la cena, Burruano - che nel film interpreta il ruolo del padre di Peppino - ci dice che lui sa chi puo interpretare la parte di Peppino e suggerisce di presentarci suo nipote.
Ovviamente noi non abbiamo dato inizialmente molta importanza a questo suggerimento, ma Burruano è riuscito a rintracciare Luigi la sera stessa.
Prima della fine della cena Luigi Locascio è arrivato trafelato al ristorante ed immediatamente abbiamo visto il nostro protagonista. Il suo volto, il modo di parlare, l\'intensità del suo sguardo, i suoi interessi ed il suo background culturale erano molto simili a quelli di Peppino ed inoltre durante i provini si è rivelato il migliore attore. Inoltre devo essere molto grato alla RAI per avere accettato questa scelta che è una scelta difficile da accettare per una televisione e cioé quella di coprodurre un film su questo tema ed in più con attori sconosciuti.La prima persona a cui ho presentato il progetto è stato Giuseppe Cereda che adesso è diventato direttore di RAI 3. E\' stato lui che immediatamente ha creduto nel progetto ed è stato il primo progetto prodotto da questa nuova struttura che si chiama RAI Cinema, della quale l\'attuale presidente è Giuliano Montaldo\"
\"I Cento Passi\" è stato selezionato come il film che rappresenta l\'Italia nella scelta dei cinque film che saranno votati per l\'Oscar per il miglior film straniero. Quali sono i criteri che regolano questa selezione?
\"Gli stessi trecento giurati del premio David di Donatello hanno una lista di film da vedere. Le votazioni devono essere fatte entro il 4 di Novembre. Sorprendentemente abbiamo prevalso su altri film che sembravano i più accreditati come \"Malena\" di Tornatore e \"Pane e Tulipani\" di Soldini.\"Pane e Tulipani\" per il successo e la qualità del film e \"Malena\" per la forza del progetto sostenuto dalla Medusa e dalla Miramax sembravano proprio loro tra i destinati a vincere. Invece, contrariamente ad ogni previsione, per la gioia del regista e del produttore siamo stati proprio noi ad essere selezionati\"
\"Cosa pensi della situazione del cinema italiano?
\"No, non mi fare domande difficili. Posso dirti che la situazione italiana mi sembra molto buona. Perché se uno come me, sconosciuto a tutti, riesce in due anni a presentare un\'idea per produrre un film apparentemente difficile come la storia di un giovane in un paesino vicino a Palermo negli anni 70 e riesce ad avere successo vuol dire che esiste la fiducia ed il pubblico ha confermato questa fiducia\"
Desideri annunciare qualche altro progetto in sviluppo?
\"Sto coproducendo un film Paulo Branco, che è il piu grande produttore portoghese e forse tra i primi due in Francia. Il film è diretto da una regista che si chiama Teresa Villaverde, è girato in Portogallo ed ha come protagonista Galatea Randi la straordinaria attrice di teatro e musa di Ronconi\"