Un giorno, le scimmie domineranno la terra. Questo semplice eppure efficace assunto ha generato un longevo franchise hollywoodiano, e prima ancora un romanzo di Pierre Boulle. A differenza del libro, il primo Pianeta delle scimmie lasciava cadere gli intenti allegorici e abbracciava una condanna severa della corsa agli armamenti nucleari e della guerra fredda. Il finale da pelle d’oca, uno dei più celebri della storia del cinema, lasciò la strada aperta a quattro sequel (e un remake di Tim Burton) nei quali furono esplorate anche le origini di questo assurdo futuro al rovescio. In particolare, 1999: Conquista della terra può definirsi un prequel ante-litteram, e proprio ad esso si rifà il più recente capitolo della saga, L’alba del pianeta delle scimmie.
La storia ruota attorno a Will Rodman (James Franco) brillante scienziato che scopre un virus benigno capace di ristrutturare le cellule cerebrali e curare il morbo di Alzheimer. All’origine della sua ricerca c’è la malattia del padre Charles (John Lithgow, un lieto ritorno). E poi c’è Caesar (interpretato in motion capture da Andy “Gollum” Serkis), giovane scimpanzé figlio di una cavia di Will, che cresce sviluppando capacità intellettive ben oltre quelle delle normali scimmie, ma nonostante i ripetuti avvertimenti di colleghi (Brian Cox, Tom Felton) e in particolare della ricercatrice Caroline (Freida Pinto), Will “adotta” Caesar. Ma quando la scimmia viene allontanata brutalmente dagli umani, nascerà in lei un desiderio di rivolta…
A caratterizzare questo nuovo capitolo ci sono gli effetti speciali di ultimissima generazione: per la prima volta, al posto del trucco “fisico” c’è quello virtuale, ovvero il performance capture, che ha permesso di creare realistiche scimmie integrate nell’inquadratura. “All’epoca de Il signore degli anelli, il performance capture si girava a parte – spiega l’attore – Con L’alba del pianeta delle scimmie per la prima volta lo abbiamo portato in mezzo a veri attori e veri set ripresi su pellicola”. Al di là del progresso tecnologico, i temi della serie rimangono attuali: “Come l’originale, anche questo film è un ammonimento. Si parla dei diritti delle specie e dell’arroganza dell’umanità, che crede che il pianeta sia solo un posto da saccheggiare”. Ma, conclude: “anche le scimmie si troverebbero ad affrontare gli stessi nostri problemi. Sono gli esseri più vicini a noi, e di certo dovrebbero fare i conti con il gene dell’egoismo”.
L’alba del pianeta delle scimmie arriverà sui nostri schermi il 23 settembre, distribuito dalla 20th Century Fox.


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Quando le scimmie conquistarono la terra
Anteprima: L'alba del pianeta delle scimmie

04.08.2011 - Autore: Marco Triolo