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Quando i robot prendono vita

Esce in DVD e Blu-Ray "Real Steel". Noi abbiamo fatto quattro chiacchiere con il supervisore degli effetti speciali

Real Steel - Hugh Jackman

20.03.2012 - Autore: La Redazione
Quando nel titolo di un film c'è la parola “real”, è meglio che la pellicola vi tenga fede. E' il caso di “Real Steel”, film di Shawn Levy in cui Hugh Jackman interpreta un allenatore di boxe robotica intento a recuperare il rapporto con i figlio piccolo (Dakota Goyo), portando nel frattempo alla vittoria Atom, un vecchio robot da combattimento trovato per caso in una discarica. In un film del genere gli attori in carne ed ossa sono altrettanto importanti quanto quelli robotici, e per far sì che l'interazione fosse perfetta, Touchstone e DreamWorks hanno pensato bene di non utilizzare solo robot in CGI, ma anche i buoni vecchi animatronics.

Real Steel John Rosengrant intervista - Il packshot del Blu-Ray

In occasione dell'uscita in DVD e Blu-Ray di “Real Steel”, abbiamo avuto la chance di partecipare a un incontro stampa on-line con il supervisore degli animatronics John Rosengrant, con cui abbiamo discusso della sfida nel realizzare veri robot per una produzione come questa. “Mi piace molto quando riusciamo a creare dei personaggi così centrali alla storia – ci ha spiegato Rosengrant – Una buona storia che sappia toccare il pubblico è la cosa più importante, e se noi possiamo lavorare agli effetti in modo da portare questa storia alla luce, allora credo che abbiamo dato un grande contributo”.

Come sei entrato nel mondo del cinema e in particolare nell'ambito degli effetti speciali?
Sin da quando avevo cinque anni, volevo creare mostri. Mi sono laureato in arte, ma quello che realmente volevo fare era questo tipo di effetti speciali. Mi sono trasferito in California per inseguire questo sogno e Stan Winston mi ha assunto per primo in “Terminator” e mi ha dato un'opportunità. Ho lavorato per Stan per venticinque anni, fino alla sua morte. Con altri tre colleghi dello studio di Stan abbiamo formato la Legacy Effects in suo onore e per portarne avanti l'eredità.

E qual è stata questa eredità, secondo te?
Stan mi ha insegnato che il nostro lavoro consiste nel creare personaggi. Non tanto effetti speciali, ma personaggi memorabili. Stan era un truccatore e un artista eccezionale, ma in origine giunse a Hollywood per fare l'attore, per questo credo che contasse molto per lui l'aspetto della performance. Che si trattasse della regina Alien o del Terminator, oppure dei dinosauri di “Jurassic Park”, avevano sempre carattere e sembravano sempre vivi.

Real Steel John Rosengrant intervista - Una scena del film

Quali sono le sfide nel mescolare CGI e animatronics?
La sfida principale è rendere il tutto visivamente coerente. Noi, Shawn Levy, i produttori e il team della Digital Domain abbiamo fatto gioco di squadra, aiutandoci gli uni gli altri a rendere il tutto credibile, anche le inquadrature in cui i robot sarebbero stati al computer. I robot fisici hanno fornito un modello per l'illuminazione e le dimensioni, e hanno anche aiutato gli attori dando loro qualcosa a cui reagire.

Quanto tempo ci è voluto per creare gli animatronics che si vedono nel film?
Il processo è durato cinque mesi. Sei settimane ci sono occorse per progettare e scolpire i robot digitalmente. Il resto è servito per costruire fisicamente i robot.

Avete ideato qualche nuova tecnologia per far funzionare i movimenti dei robot?
Abbiamo usato quello che chiamiamo il nostro “stealth control system”. Abbiamo creato una speciale pompa idraulica portatile e leggera che, unita a un sistema di controllo intuitivo, ci ha permesso di preparare i robot per le riprese in circa dieci minuti.

Real Steel” è distribuito in home video da Walt Disney Studio Home Entertainment. Per saperne di più, leggete la nostra intervista a Shawn Levy.