Mentre il destino del Festival di Roma rimane in sospeso, ma ancora per poco (è fissata per domani la riunione del consiglio di amministrazione della manifestazione), anche Domenico Procacci si schiera a favore della soluzione Detassis, accusando in toto il mondo politico.
"Tutta questa faccenda è un enorme caos portato avanti dalla politica con prepotenza e arroganza", rivela infatti il produttore ad Affaritaliani.it, confermando quanto già sostenuto durante la presentazione di "Gli sfiorati". "Se i nomi che dovrebbero succedere alla gestione Rondi-Detassis sono indubbiamente quelli di professionisti ineccepibili (da Paolo Ferrari a Lamberto Mancini e certamente Marco Muller)", continua Procacci, "preferisco la soluzione Detassis".
Per Procacci "È mancato del tutto il rispetto di certe norme: si deve permettere al presidente in carica, anche se in scadenza, di nominare il proprio direttore artistico. Vale a poco sapere che il prossimo presidente, a giugno, si ritroverebbe con un direttore artistico non di suo gradimento da lui, d'altro canto anche il sindaco Alemanno terminerà nel 2013 il suo mandato e il prossimo primo cittadino di Roma, a quel punto, si troverebbe con una governance del festival scelta da altri".
Non rimane che aspettare le decisioni del Cda. Per ora comunque nessuna certezza. Se pare che Rondi sia deciso a chiedere di riaffidare ala Detassis la direzione artistica, almeno per quest'anno, la partita potrebbe infatti riaprirsi dopo il 12 giugno, data di scadenza della sua presidenza. A quattro mesi dal Festival.

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Procacci: "Preferisco la soluzione Detassis"
Domenico Procacci si schiera a favore dell'ex direttrice e accusa il mondo politico di prepotenza e arroganza

23.02.2012 - Autore: Guglielmo Maggioni




