

NOTIZIE
Prix Italia, programmi tv in concorso
Tra i 96 programmi presentati in concorso per la TV in primo piano polizieschi, documentari, programmi storici e storie di donne.

14.03.2003 - Autore: Adele de Gennaro
Fondato dalla Rai a Capri nel 1978, il Prix Italia è giunto quest\'anno al suo cinquantatreesimo anno di vita. Oltre mezzo secolo di programmi e di grandi nomi che hanno contribuito a rendere sempre più prestigioso il concorso internazionale per programmi TV, radio e web come dimostra l\'albo d\'oro delle precedenti edizioni, ricco di nomi che hanno fatto la storia della televisione e della radio nel mondo. Nel corso degli anni, infatti, hanno presentato le loro opere in concorso personalità del calibro di Heinrich Boll, Bertold Brecht, Italo Calvino, Jean Cocteau, Marguerite Duras, Umberto Eco e, tra i registi, David Attenborough, Ermanno Olmi, Sidney Pollack, Francesco Rosi, Roberto Rossellini, John Schlesinger, Andrej Wajda, Krzystof Zanussi. Tra i vincitori delle passate edizioni, inoltre, non possiamo dimenticare nomi altrettanto illustri come Ingmar Bergman, Peter Brook, René Clair, Federico Fellini, Werner Herzog, Peter Greenway, Eugène Ionesco e Harold Pinter.
E\' per questo, dunque, che vale davvero la pena fare una breve carrellata di alcuni dei programmi che partecipano all\'edizione in programma dal 15 al 22 settembre tra Reggio Emilia e Bologna. Tra i 96 programmi per la TV presentati in concorso e provenienti da oltre 60 paesi di cinque continenti emergono alcune linee comuni che vanno dal poliziesco alle storie di donne, passando per i documentari. Come conferma il direttore esecutivo del Prix Italia 2001 Luciano Pinelli, \"l\'indagine privata o poliziesca è nodo di vicende narrative di grande risalto qualitativo\". Caratterizzati da una serrata sequenza di fatti e linguaggio rapido, consentono di raccontare piccole storie e, arrivati al nuovo millennio, il tenente Colombo e l\'ispettore Derrick sembrano già appartenere alla preistoria. Ma vediamo alcuni titoli proposti dalla TV straniere. \"Morte in cantina\" (Orf Austria) racconta la vita di un contado remoto della regione del Winvierte dove un decesso viene a turbare la vendemmia. La campagna di Brno è invece al centro di \"Idromele\" (CTV - Repubblica Ceca), in cui la gendarmeria investiga sul furto di arnie di api e sugli incendi di numerosi granai. Dalla Francia arriva \"La sconosciuta della valle persa\" (FR3 Francia) con protagonista Martina, una misteriosa parigina che prova a districare il gomitolo di una vicenda che lega il suo passato a quello degli abitanti. In \"Raid (YLE Finlandia) la polizia indaga su tre morti successive con un dilemma per sottofondo: i fini etici possono essere realizzati con mezzi amorali? Ancora un giallo a tinte forti con \"Solo per il gusto della giustizia\" (VRT Belgio) in cui Dennis, condannato per omicidio, può utilizzare una videoregistrazione che racchiude un segreto.
Sul filo dell\'attualità e della storia appaiono particolarmente interessanti i programmi sulle conseguenze della dissoluzione dell\'impero comunista e sul recente conflitto nei Balcani. In \"Russia piccola gente e grandi utopie\"(NHK Giappone) si parla del terrore in Siberia, dei danni ereditati dalla guerra in Afghanistan e della disperazione dei vivi dopo Chernobyl, mentre \"Kursk-Targedia nel mare di Barents (TV2D Danimarca) rievoca la disperazione delle vedove dopo la sciagura del Kursk, il sottomarino russo affondato tragicamente un anno fa. Piccoli grandi drammi di ogni giorno sono al centro di \"Sfratto\" (MT Ungheria), uno spaccato di vita di Budapest dove gli sfratti sono parte della vita quotidiana. Da non dimenticare poi \"La lunga attesa: storie di una moglie e di una madre\"(KBS Corea), che fa luce sul dramma dello smembramento di tante famiglie della Corea tra il Nord e il Sud della Corea. Numerosi anche i programmi sulla guerra dei Balcani, ancora oggi una ferita aperta nel cuore del mondo. In \"Anatomia del dolore\" (SBC/RTS Jugoslavia) vediamo Belgrado ancora in fiamme dopo diciotto mesi dal bombardamento della NATO, mentre \"L\'ultima squadra di calcio jugoslava\" (NOS Olanda) racconta la storia della disgregazione della Jugoslavia attraverso la vicenda dei calciatori croati e jugoslavi cresciuti assieme, insieme campioni del mondo under 21 e, sul campo, avversari su fronti opposti.