Primi vincitori al Bif&st

I registi Pippo Mezzapesa e Daniele Vicari hanno consegnato i premi al miglior documentario e miglior cortometraggio assegnati al Bif&st. A seguire i vincitori e le motivazioni:

Premio Vittorio De Seta per il miglior regista di film documentario a Matteo Bastianelli per The Bosnian Identity.

Motivazione:
Il premio Vittorio De Seta per il miglior regista di film documentario viene assegnato a Matteo Bastianelli per The bosnian identity per averci raccontato lo smarrimento, la rabbia e la voglia di rinascere del popolo bosniaco, con uno sguardo puntuale e mai patetico, forte ma delicato, con una impeccabile cura formale e un profondo rispetto per i personaggi e i luoghi ritratti.

Menzione Speciale a Francesco Cordio per Lo stato della follia per avere con coraggio documentato la condizione disperata in cui versano gli ultimi OPG italiani, comunemente chiamati manicomi criminali. Uno spietato atto d'accusa e un invito a non dimenticare chi, spesso senza alcuna colpa, per troppo tempo è stato ferito, umiliato e abbandonato.

Premio Michelangelo Antonioni per il miglior cortometraggio a Genesi, di Donatella Altieri.

Motivazione:
Con eleganza e raffinatezza Genesi restituisce l’idea dell’assenza e della perdita da differenti punti di vista. In un caso il dolore per il lutto viene elaborato dalla comunità e trasferito ritualmente alla natura stessa. Nell’altro resta imprigionato nella solitudine e nel ricordo. Questi complessi elementi narrativi, che una storia d’amicizia lega e rende estremamente densi, sono risolti in maniera essenziale, anche grazie a una fotografia e una messa in scena molto curate.

Menzione Speciale a Rumore Bianco di Alessandro Porzio, che attraverso un intenso e ben studiato piano sequenza trasmette una miscela di emozioni, anche per la forza del monologo sapientemente misurato e significativo. C’è un’indagine che scandaglia con sguardo laico gli interrogativi più estremi relativi alla vita e al destino di ogni individuo. La recitazione risulta convincente e partecipata.