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Prime recensioni per Creed II, un sequel che “vince ai punti ma non arriva al K.O.”

Un sequel valido ma non all'altezza dell'originale: questo il verdetto della stampa internazionale sul nuovo capitolo della saga di Adonis e Rocky

Creed II

19.11.2018 - Autore: Marco Triolo
Il verdetto su Creed II? Un sequel abbastanza ben congegnato che, però, non raggiunge le vette del primo capitolo. Un film che “vince ai punti. Non aspettatevi un K.O.”. C'era da aspettarselo, dato che il primo Creed aveva rivitalizzato la saga di Rocky proiettandola nel nuovo millennio grazie alle performance di Michael B. Jordan e di un Sylvester Stallone poi candidato all'Oscar, ma anche grazie alla regia di Ryan Coogler, capace di pensare gli incontri di boxe in maniera originale e indipendente rispetto al classico stile dettato da John G. Avildsen e Stallone nella saga originaria. Qui Coogler è assente, e al suo posto dietro la macchina da presa c'è l'emergente Steven Caple Jr.; Stallone torna a scrivere la sceneggiatura (insieme all'esordiente Juel Taylor) e, per alcuni, il problema è proprio questo.

'Un pezzo di ieri che cerca di essere oggi', così si descrive Balboa a un certo punto. Ma potrebbe anche essere la descrizione di Creed II”, scrive David Fear su Rolling Stone, uno dei siti che non ha propriamente promosso il film. “Stallone ha scritto la sceneggiatura con Juel Taylor (da un soggetto dell'autore di Luke Cage, Cheo Hodari Coker), eppure si è messo in bocca solo banalità come 'Devi ricevere dolore per dare dolore'. È passato da personaggio di supporto a qualcosa di pericolosamente vicino a elemento decorativo”. Per fortuna che c'è Jordan, “uno dei più carismatici attori del momento” a salvare un sequel che vince ai punti. E che, per lo meno, “trasforma il cattivo da una grezza caricatura a un essere umano”. Il cattivo di cui si parla è, ovviamente, l'Ivan Drago di Dolph Lundgren, che qui torna da Rocky IV in quanto padre del nuovo sfidante di Adonis (e carnefice di suo padre).
 
Come Rocky II in confronto a Rocky, Creed II non è che una pallida ombra del suo potente predecessore”, scrive Todd McCarthy su The Hollywood Reporter. “Pigro e monotono […], questo sequel è indubbiamente una delusione a ogni livello. Niente è stato pensato in maniera originale e manca qualunque sorpresa nella traiettoria della storia”.

Creed II sa intrattenere, ma è meno esaltante e più programmatico”, conferma, anche se meno duramente, Owen Gleiberman su Variety. “Molto più del primo film, sembra appoggiarsi a un franchise vecchio di quarant'anni”. “Preso per quello che è, il film è un sequel efficace […]. Paragonandolo, però, al secondo e terzo Rocky, con i loro cattivi sopra le righe, si nota come Creed II non riesca mai a inventare un personaggio o una situazione che siano altrettanto iconici”.
 
Non tutto è perduto, però. Benjamin Lee di The Guardian ne parla piuttosto bene: “Per quanto non sia sorprendente come il suo predecessore, Creed II è comunque un'opera di intrattenimento capace di stendere”. “Data la marea di sequel inferiori prodotti costantemente, è una gioia trovarne uno che risulti necessario. Elevato da un trio di performance centrali vincenti e da un regista che sa dare lo stesso peso al dramma dentro e fuori dal ring, Creed II merita di essere applaudito”.
 
Creed II arriverà nei cinema italiani il 24 gennaio, distribuito da Warner Bros. Guarda il trailer.