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Pollack, il regista del tramonto

27.05.2008 - Autore: Nexta
Sydney Pollack - morto la scorsa notte nella sua casa di Los Angeles all'età di 73 anni - fu il 'padre adottivo' di molti grandi attori. Basti pensare a Dustin Hoffman che, per sopravvivere nel mondo dello show-business, fu costretto a travestirsi da donna in "Tootsie"; o a Robert Redford, affascinante avvenuturiero de "La mia Africa". Fu proprio Pollack a trasformae Redford in un vero e proprio attore-feticcio, in un mito. Insieme, Pollack e Redford collaborarono in ben sette pellicole: "Questa ragazza è di tutti" (1966), "Corvo Rosso non avrai il mio scalpo" (1972), "Come eravamo" (1973), "I tre giorni del Condor" (1975), "Il cavaliere elettrico" (1979), "La mia Africa" (1985) e "Havana" (1990). L'esplosione a livello popolare arriva proprio con "La mia Africa", tratto dal romanzo di Karen Blixen, con cui Sydney Pollack vinse il suo primo Oscar come miglior regista nel 1986. Eterogeneo nei generi, il cineasta è oggi considerato un 'regista del tramonto', narratore di storie destinate a chiudersi per sempre in un crepuscolo spettacolare.