
Arrivato a Roma per presentare la pellicola alla stampa, Jackson ha parlato del tema della morte già analizzato in tutta la sua filmografia, citando anche il magnifico "Creature del cielo": “Ho fatto quel film 16 anni fa – precisa il regista - Posso capire che 'Amabili resti' faccia pensare a Creature del cielo. Ma la vera differenza è che è basato su un romanzo, mentre in quel caso era un fatto di cronaca che ci ha permesso l’accesso ai diari dell’epoca”. Quale allora è stata la vera sfida di Jackson nell’adattare il best-seller della Sebold? “Non volevo fare un film deprimente. Mi serviva tirare fuori le emozioni e mettere in scena l’energia positiva della protagonista. Adoro il sense of humour di Susie”.

Jackson non smette mai di dire quanto siano stati fortunati a trovare Saoirse Ronan come protagonista: “Prima di girare, avevamo selezionato una ventina di attrici per il ruolo di Susie Salmon. E seppur brave, non eravamo mai contenti al 100%. Susie vive negli anni ’70 e una cosa che ho notato con le giovani attrici di oggi è che il loro modo di muoversi, pronunciare le battute… la loro performance è molto contagiata dalla modernità. Una cosa alla Disney Channel! Saoirse era semplicemente perfetta”. E, ancora a proposito della morte, continua: “La domanda ‘cosa c’è dopo la morte?’ è certamente quella che unisce tutta l’umanità. Personalmente mi rifiuto di credere che rappresenti la fine. Io so che la scienza è in grado di spiegare che dopo la morte c’è un’energia che rimane con noi. E mi piace la teoria di Alice Sebold di quel “in-mezzo” che separa il nostro mondo dal paradiso”.

Per la prima volta Jackson ha girato negli States, senza mai rinunciare alle atmosfere di casa sua: “Abbiamo girato in Pennsylvania gli esterni. Tutti gli interni li abbiamo ricreati in Nuova Zelanda. Adoro girare lì, prima di tutto perché è casa mia, e poi – vogliamo scherzare? - Rimanere fuori da Hollywood ha certamente i suoi vantaggi”.

“Amabili resti” sarà distribuito dalla Universal Pictures a partire dal 5 febbraio. Nel cast del film anche Mark Wahlberg, Rachel Weisz, Susan Sarandon, e un "disgustosamente strepitoso" Stanley Tucci nel ruolo di Mr.Harvey, l'assassino di Susie. “E’ stata dura convincere Stanley ad accettare il ruolo – continua Jackson – Noi non volevamo un serial killer glamour in stile Hannibal Lecter. Volevamo un tipo anonimo, solitario che conduce una vita noiosa. Nella vita Stanley è una persona fantastica e padre di tre figli. Per questo ha esitato prima di accettare. Lui non voleva impersonare Mr.Harvey. E’ stato soltanto quando si è visto col make-up, gli occhiali, i baffi e quegli orribili capelli biondi che ha capito che il riflesso nello specchio non era Stanley ma era solo il suo personaggio”.
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