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Pedro Almodóvar, il cinema è la mia luce

Il suo nuovo film, Los abrazos rotos, è tra gli eventi più attesi e prestigiosi del concorso del 62° Festival di Cannes. Un mélo con una forte dose di 'autobiografia', interpretato dalla musa Penelope Cruz e da Lluís Homar.

Los Abrazos rotos

20.05.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
Los abrazos rotos è uscito in Spagna il 18 marzo ottenendo un grande successo. Il film prende vita da un terribile paradosso che ha colpito il regista: gli occhi di Pedro Almodóvar mal sopportano la luce.

La storia nasce da una autoreclusione che il cineasta si è dovuto infliggere per questa forma di fotofobia. La trama, infatti, ha per protagonista un regista Mateo Blanco (Homar) che ha perso la vista in un tragico incidente stradale. Nonostante ciò, la sua esistenza sembra scorrere abbastanza tranquilla, continuando a lavorare, sotto pseudonimo. Lo aiuta Judith, la sua fedele direttrice di produzione. Ma nel suo passato si annida un amore folle, quello per Lena (Cruz), un’attrice, finito con un dramma. Mateo ha esercitato una forte opera di rimozione sull’evento ma, la malinconia della sua quotidianità, lo costringe a rielaborare il vissuto e a raccontarlo.

Amante da sempre dei melodrammi di Douglas Sirk, Almodóvar ha affermato: “Il cinema è la mia realtà, non solo la mia professione. E’ la mia maniera di vivere”. E per questo suo diciottesimo lungometraggio, questi abbracci rotti, spezzati, interrotti, serviranno soprattutto come "trait d’union" di tutta la sua filmografia. Ritroveremo, anche, varie citazioni delle sue opere precedenti. “Per me – ha aggiunto il regista – la realtà ha bisogno della finzione per essere più gradevole e più vivibile. Non c’è niente di più autentico dell’artificio messo a nudo”.

A Cannes si è presentato con gli occhiali scuri, dietro al suo protagonista c’è anche lui, e Pedro non fa nulla per nasconderlo.

Los abrazos rotos arriverà nei cinema italiani il 2 ottobre, distribuito dalla Warner Bros.
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