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Paul Giamatti porta a Venezia Barney's Version

Penultimo giorno di Festival al Lido: è la volta di Barney's Version, intensa pellicola diretta da Richard J. Lewis e tratta da un best seller di Mordecai Richler. Con Paul Giamatti e Dustin Hoffman.

La versione di Barney

10.09.2010 - Autore: Marco Triolo
Nel suo penultimo giorno, Venezia 67 accoglie un titolo molto atteso in concorso: Barney's Version, diretto dal regista televisivo Richard J. Lewis (tra gli autori di C.S.I.) e interpretato da un cast d'eccezione, composto da Paul Giamatti, Rosamund Pike, Bruce Greenwood, Scott Speedman e Dustin Hoffman. Tutti presenti a Venezia, escluso Hoffman, per presentare il film alla stampa. La storia, tratta dal romanzo di Mordecai Richler, racconta di un eccentrico e politicamente scorretto produttore televisivo canadese che rivede la propria vita a 65 anni, dopo aver scoperto di essere malato di Alzheimer.

Giamatti ha seguito per diversi anni la lavorazione dell'adattamento, collaborando all'inizio con lo stesso Richler, poi defunto: “Il romanzo è uno stupendo brano di letteratura e penso che ci siamo affidati all'uomo giusto dietro la macchina da presa. Barney è un personaggio romantico e frustrato e questo lo rende dolce e divertente, ma anche un bastardo. La parte più difficile del mio lavoro è stata interpretare Barney da giovane, perché ormai sento quegli anni come passati. Mi sento vecchio e proprio nei panni del vecchio mi sono divertito di più”. E a proposito del suo collega Dustin Hoffman dice: “Lui è capace di variare i registri come un Picasso, e lavora sull'eccentricità. Io l'ho seguito a ruota ed è stata una grande esperienza. Abbiamo speso tanti soldi in pellicola perché facevamo delle lunghe riprese improvvisate, senza mai tagliare”.

Il film è in parte girato a Roma: “Ho seguito il progetto per circa cinque anni – ricorda il co-produttore Domenico Procacci – e ho letto tutte le ultime stesure. All'inizio, come nel romanzo, doveva essere ambientato a Parigi, ma poi si è deciso di spostarlo a Roma d'accordo con l'autore. Il film è una co-produzione canadese-italiana, girato a Roma per due settimane ad agosto 2009”. A giudicare dalla calorosa accoglienza, non ci stupiremmo se qualche premio riuscisse a portarlo a casa.