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Pacino e Crialese a Venezia 68

Cronaca del quinto giorno al Lido

Wilde Salome - Al Pacino

04.09.2011 - Autore: La Redazione
Non si sente che parlare di Al Pacino a Venezia, in questi giorni. Chi lo adora ancora oggi come quando fece Serpico, chi ritiene che non faccia più un buon film da almeno dieci anni. Tutti comunque attendevano febbricitanti l’arrivo di una star che – va detto – è stata ed ancora è uno tra i più grandi nomi del firmamento Hollywoodiano. Pacino giunge al Lido da regista del suo terzo lavoro, e secondo documentario incentrato su un testo teatrale, in questo caso la Salomé di Oscar Wilde. Wilde Salome è la cronaca del tour teatrale che ha impegnato Pacino e Jessica Chastain: “Parlando della vita di Wilde, dei suoi problemi, volevo fare luce sulla play – ci spiega l’autore – ma volevo anche rivelare qualcosa di me. Ne vengo fuori come un tipo un po’ imbranato che tenta di capire come fare un film”. Pacino ha lavorato senza copione: “Avevo una visione ma non una storia, non sapevo dove stavo andando. Poi ho preso una pausa di cinque mesi, ho rivisto il girato e alla fine l’ho completato in cinque settimane”.

Emanuele Crialese ha invece presentato Terraferma, il suo quarto film, interpretato da Beppe Fiorello e Donatella Finocchiaro. La pellicola è incentrata sul tema dell’immigrazione clandestina vista da una famiglia che abita un’immaginaria isola siciliana. “L’Italia è uno stato vecchio – ha detto schiettamente il regista – e credo che gli immigrati, che non sono tutti ladri e assassini, potrebbero aiutarci a uscire dall’impasse in cui ci troviamo”. Nel film si da grande spazio al contrasto tra le leggi italiane e la “legge del mare” venerata dagli isolani: “La risposta dello stato è inadeguata alla questione immigrazione, perché non si possono far morire le persone in mare. Poi passa tutto in TV e non ci rendiamo conto della tragedia, ci scivola via”. Bisogna dire che la missione di denuncia è riuscita, anche se inserita in un film che prima di tutto funziona come storia, raccontata con semplicità ma anche con una chiara visione e una grande capacità di narrare: “Dico sempre che il pubblico ideale dei miei film sono i bambini di sette anni. Un film deve essere semplice, perché raggiunga un pubblico più vasto possibile”.

Terraferma uscirà il 7 settembre, distribuito da 01. 

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