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Oscar che passione!

Anche questa è andata. La notte è passata tra uno sbadiglio, una hola e qualche sorpresa.

Oscar

27.03.2001 - Autore: Valentina Bisti
Direttamente dallo spazio i tre astronauti nella navicella orbitante lanciano Steve Martin alla guida della 73esima notte degli Oscar. Gli ospiti hanno appena sfilato sul tappeto rosso dando ai telespettatori un assaggio di vestiti e pettinature. Il più brutto? Davvero difficile a dirsi. Loriginalità questanno è scaduta nellobbrobrio e nella non eleganza. A partire da Juliette Binoche che tra acconciatura e vestitino corto e lunghe perle al collo ricorda le protagoniste dei film anni 20, proseguendo con le trasparenze di Jennifer Lopez con la sua mise marroncina simile a un palloncino che sta per sgonfiarsi per concludere con un cespuglio di fiori sulla spallina del vestito rosso di Sigouney Weaver. Meno male che Bjork, enfatizzando come sempre la sua personalità, si è presentata con un cigno attorcigliato intorno al corpo. Almeno lei ha osato fino in fondo: un Oscar per la trasgressione. La serata ha inizio, tra le battute un po spente del conduttore e le carrellate sulla Roberts che non fa altro che ridere o su Ridley Scott che non accenna neanche un piccolo sorriso. Poi arrivano le premiazionima qualcosa suona strano: non cè più la solita, famosissima cantilena che ci accompagna da anni. The winner isè stato soppiantato con the Oscar goes to La prima novità della serata. Per scoprire le altre bisognerà aspettare un bel po. Lo schema della serata è uguale a quello degli anni passati ma di peggio ci sono le canzoni che intervallano le premiazioni. Per il pubblico doltre oceano che si sforza di tenere gli occhi aperti la lotta contro il sonno è dura. Sting ci ha annoiato, aspettiamo Bob Dylan. Una vittoria, annunciata e sperata ci rianima. Una hola della redazione di film.it rischia di svegliare gli abitanti della palazzina. Benicio del Toro ha vinto lOscar come miglior attore non protagonista. Qualche palpitazione ce labbiamo mentre vengono lette le nomination dei due italiani in concorso: Morricone per le musiche di Malena e Pietro Scalia per il montaggio de Il gladiatore. Ma niente entusiasmo, niente hola. Per il comune senso di patriottismo ci risvegliamo con il premio alla carriera di Dino De Laurentiis. Ma ci riaddormentiamo non appena apre bocca. La serata è ancora lunga e non è difficile trovare qualche motivo per commentare e ridere. Danny de Vito mangia irriverente una carota e Steve Martin dal palcoscenico scende le scale e gli porge una ciotolina per fare il pinzimonio. De Vito non si lascia trovare impreparato ed estrae dalla giacca una costola di sedano. Alle 6.10 ora italiana si entra nella zona calda: arrivano le premiazioni più importanti. La seconda hola, davvero sentita, è per Russel Crowe, il gladiatore di Ridley Scott. Il suo sguardo è incredulo, sembra essere spiazzato, ancora non ci crede. Il discorso di ringraziamento è lungo e confuso, di certo non vincerà un televisore. Eh si, perché lAcademy questanno ha deciso di regalare una Tv a chi farà un discorso inferiore ai 45 secondi. Un regalo che sicuramente spronerà i ricconi di Hollywood! Neanche Julia Roberts, che vince l\'Oscar come miglior attrice, è interessata alla Tv: il suo ringraziamento è interminabile...\"Chissà quando mi ricapita\" avrà pensato. Più veloce invece è Steven Soderbergh che si porta a casa una delle statuette più preziose, quella per la regia (\"Traffic\"). Sono quasi le 7.00 manca l\'ultimo Oscar, siamo iun trepidazione. Ha vinto \"Il Gladiatore\". BUONA NOTTE.  
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