Il
film in questione è “Sideways” (id., 2004) di Alexander Payne, pellicola che ci
ha definitivamente fatto “innamorare” di un interprete di rango come Paul
Giamatti.
Pochissimi attori nella storia del cinema americano hanno saputo dare
anima e corpo all’uomo comune, alle sue idiosincrasie ed alle sue nevrosi
determinate dall’irrazionalità della vita moderna. Il più grande è stato senza
dubbio Jack Lemmon, ma allo stesso tempo possiamo affermare che Giamatti ha
ormai conquistato la posizione di suo degno erede.
Dopo
essersi ritagliato una solidissima carriera di apprezzato caratterista iniziata
all’incirca verso la metà degli anni ’90, in questi ultimi anni Giamatti ha
iniziato a dare prova di estrema versatilità attoriale anche come protagonista,
diventando in pochissimo tempo uno dei più richiesti dai registi più importanti.
Per quanto riguarda prima parte della sua carriera, possiamo citare la
partecipazione a film come “Harry a pezzi” (Deconstructing Harry, 1997) di
Woody Allen, “Salvate il soldato Ryan” (Saving Private Ryan, 1998) di Steven
Spielberg e soprattutto “The Truman Show” (id., 1998), il capolavoro di Peter
Weir.
Prima del grande salto a ruoli di protagonista due sono però le interpretazioni
che lo hanno posto sotto i riflettori: quella dell’amico di Jim Carrey/Andy
Kaufman nel bellissimo biopic “Man on the Moon” (id., 1999) di Milos Forman, e
soprattutto il codardo scimmione Limbo in “Planet of the Apes” (id., 2001),
remake di Tim Burton dell’originale di Franklin J. Schaffner.
Polivalente,
capace di raccontare con un semplice sguardo la vastità della vita interiore di
ogni suo personaggio – vedi lo struggente Cleveland Heep della favola dark
“Lady in the Water” (id., 2006) di M. Night Shyamalan – Giamatti non disdegna
neppure l’incursione nella commedia più commerciale: lo vedremo infatti vestire
i panni di Babbo Natale alle prese col suo incasinato fratello (Vince Vaughn)
in “Fred Claus” (id., 2007), diretto da David Dobkin.
Questa la carriera di Paul Giamatti, sommariamente
tratteggiata e che meriterebbe un’analisi ben più dettagliata: a nostro avviso
si tratta infatti del miglior attore che il panorama cinematografico americano
ci ha regalato negli ultimi anni. Un attore la cui sensibilità e bravura
riescono a trasparire anche attraverso il suo stile sempre sobrio.
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Ordinary Actor
Paul Giamatti è un attore la cui sensibilità e bravura riescono a trasparire anche attraverso il suo stile sempre sobrio, per noi, è uno dei migliori attori degli ultimi anni
12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani