NOTIZIE

Ordinary Actor

Paul Giamatti è un attore la cui sensibilità e bravura riescono a trasparire anche attraverso il suo stile sempre sobrio, per noi, è uno dei migliori attori degli ultimi anni

Paul Giamatti

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
  Il film in questione è “Sideways” (id., 2004) di Alexander Payne, pellicola che ci ha definitivamente fatto “innamorare” di un interprete di rango come Paul Giamatti.

Pochissimi attori nella storia del cinema americano hanno saputo dare anima e corpo all’uomo comune, alle sue idiosincrasie ed alle sue nevrosi determinate dall’irrazionalità della vita moderna. Il più grande è stato senza dubbio Jack Lemmon, ma allo stesso tempo possiamo affermare che Giamatti ha ormai conquistato la posizione di suo degno erede.   Dopo essersi ritagliato una solidissima carriera di apprezzato caratterista iniziata all’incirca verso la metà degli anni ’90, in questi ultimi anni Giamatti ha iniziato a dare prova di estrema versatilità attoriale anche come protagonista, diventando in pochissimo tempo uno dei più richiesti dai registi più importanti. Per quanto riguarda prima parte della sua carriera, possiamo citare la partecipazione a film come “Harry a pezzi” (Deconstructing Harry, 1997) di Woody Allen, “Salvate il soldato Ryan” (Saving Private Ryan, 1998) di Steven Spielberg e soprattutto “The Truman Show” (id., 1998), il capolavoro di Peter Weir.

Prima del grande salto a ruoli di protagonista due sono però le interpretazioni che lo hanno posto sotto i riflettori: quella dell’amico di Jim Carrey/Andy Kaufman nel bellissimo biopic “Man on the Moon” (id., 1999) di Milos Forman, e soprattutto il codardo scimmione Limbo in “Planet of the Apes” (id., 2001), remake di Tim Burton dell’originale di Franklin J. Schaffner.

Polivalente, capace di raccontare con un semplice sguardo la vastità della vita interiore di ogni suo personaggio – vedi lo struggente Cleveland Heep della favola dark “Lady in the Water” (id., 2006) di M. Night Shyamalan – Giamatti non disdegna neppure l’incursione nella commedia più commerciale: lo vedremo infatti vestire i panni di Babbo Natale alle prese col suo incasinato fratello (Vince Vaughn) in “Fred Claus” (id., 2007), diretto da David Dobkin.

Questa la carriera di Paul Giamatti, sommariamente tratteggiata e che meriterebbe un’analisi ben più dettagliata: a nostro avviso si tratta infatti del miglior attore che il panorama cinematografico americano ci ha regalato negli ultimi anni. Un attore la cui sensibilità e bravura riescono a trasparire anche attraverso il suo stile sempre sobrio.