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One Day: quanto è difficile la love story

Anne Hathaway e Jim Sturgess si amano per venti anni. Ne abbiamo parlato con la regista Lone Scherfig

One Day - Anne Hathaway e Jim Sturgess

09.11.2011 - Autore: Pierpaolo Festa
Tratto dal romanzo di David Nicholls, One Day è la nuova pellicola romantica che provocherà sorrisi e lacrime. Interpretato da Jim Sturgess e Anne Hathaway, il film è diretto da Lone Scherfig, che ha già diretto Italiano per principianti e An Education, scritto da Nick Hornby. Abbiamo parlato con la regista.

Steven Spielberg dice che girare una grande love story è difficilissimo. È stato così per lei?
Sì. È stato difficile in termini di narrazione, con tutti quei salti temporali. E penso che sia anche difficile nella realtà avere una storia d’amore. Oggi non ci sono tante cose pratiche che tengono salda la relazione. Si tratta puramente di sentimento. Ecco perché è una sfida. È l’amore a fare andare tutto avanti, e questo è più diverso rispetto alle coppie della mia generazione.

Pensa che questo bilancio tra humour e tristezza si rispecchi anche nella realtà?
Spero che ce ne sia di humour. Molti dei dolori dei protagonisti fanno parte della loro generazione. Le insicurezze di lei, ad esempio. Ma anche la figura di lui, un viziato. Un privilegiato che ha bisogno di capire quello che davvero vuole, in modo da diventare una persona migliore. Jim Sturgess ha adorato tantissimo questo ruolo.

E cosa può dirci di Anne Hathaway? Così ironica, ma anche capace di commuovere…
Volevo qualcuno con tantissima esperienza. Dal momento che il personaggio di Emma è immenso. Lei è perfetta per come si muove e per come reagisce. Ha calore e sensualità. Amava il personaggio e amava il libro. Voleva fare un gran film europeo, piuttosto che un qualcosa di americano standard. E ha lavorato sodo.

Di solito siamo abituati a storie d’amore ambientate a New York. Voi avete scelto Edimburgo…
Perché abbiamo sentito che dovevamo essere fedeli al romanzo. D’altra parte il libro è ambientato anche in Grecia, io ho preferito la Francia per diversi motivi: l’azzurro malinconico francese era perfetto, e non è possibile averlo in Grecia, dove i colori sono troppo accentuati.
 
Due anni fa ha trionfato con An Education, un film plurinominato all’Oscar. Quanto è cambiata la sua vita da sceneggiatrice e regista?
Mi inviano tante sceneggiature. E devo dire che la qualità dei copioni è migliorata rispetto a prima. Per One Day sapevo di essere stata la loro prima scelta. Mi ha fatto molto piacere.

Rimane comunque certa di voler vivere a Copenaghen evitando di trasferirsi oltreoceano?
Ne sono certissima. Copenaghen è casa mia. Eppure, è fantastico lavorare in Inghilterra perché sono dei gran professionisti. Attualmente sto scrivendo una commedia ambientata tra la Scozia e Firenze. Spero che diventerà un film, ma non so cosa accadrà. Vedremo.

One Day, in uscita l’11 novembre, è distribuito dalla BIM
 

 

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