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Omaggio alla pubblicità

Quando la pubblicità diventa un piacere, nascono programmi a lei dedicati. Come 'Spottambuli', per chi non può fare a meno degli spot e per i nottambuli.

Spottambuli

04.11.2005 - Autore: Rossana Cacace
Non di soli programmi, per tutti i gusti e tutte le età, vive la tv. C’è anche la pubblicità che, sempre più svicolata dal semplice scopo commerciale, a volte si fa arte, capace di colpire anche il telespettatore più distratto e affascinare molto di più delle trasmissioni che giocoforza interrompe. Non a caso, da dieci anni a questa parte, si svolge il Gala della Pubblicità, omaggio ad un mondo creativo con cui da tempo amano misurarsi anche registi di chiara fama e comprovata esperienza.

Gli spot che si contendono l'ambito Oscar della Pubblicità sono attentamente selezionati dall'Art Directors Club Italiano (associazione che riunisce alcuni tra i maggiori pubblicitari italiani), che valuta scrupolosamente gli elementi tecnici e quelli artistici di ogni filmato in gara, giudicandolo in base alle 7 regole d'oro della comunicazione pubblicitaria: essere sempre originale, comunicare una sola cosa, sorprendere lo spettatore, essere semplice ma non banale, provocare un’emozione, dare valore alla marca, rompere le regole.

E quando la pubblicità diventa un piacere, fa tendenza e lancia addirittura nuovi personaggi, vedi Luisa Ranieri (la musa di Celentano a Rockpolitik nonché protagonista della fiction dedicata a Maria Callas) e c’è anche chi le dedica un intero programma. E’ questo il caso di Spottambuli, idea di Romano Frassa, autore televisivo (una dei suoi ultimi prodotti é stato Prontochiambretti, nel 2004), che ci ha fatto compagnia ogni sabato notte per tutta l’estate su La7.

Condotto dalla modella Pamela Rota, alla sua prima esperienza televisiva, e dall’ironico Francesco Mandelli, già visto su MTV, ha provato a raccontare la società contemporanea attraverso le collezioni dei più bei film pubblicitari, premiati in prestigiosi festival internazionali e provenienti da tutto il mondo, analizzando gli spot non solo come pubblicità ma anche come forma artistica e di intrattenimento.

Oltre alle incursioni del comico Rocco Barbaro, non sono mancati interventi di personaggi dello spettacolo come Chiambretti, Sgarbi, Platinette, chiamati a commentare e interpretare il mondo degli spot. Un modo per conoscerlo anche a livello internazionale e scoprire così che negli altri paesi si può osare e giocare molto di più, puntando sull’effetto sorpresa e sull’ironia. Orfani per il momento della originale trasmissione, non resta che consolarci...con la pubblicità.

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