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Oltre due ore di risate con Verdone

Con Grande, grosso e Verdone ritorna una commedia all'italiana capace di divertire e allo stesso tempo di mordere. Ripresentando i suoi personaggi storici, il regista riesce a non incappare nella fiera del già visto.

Grande Grosso e Verdone

06.03.2008 - Autore: P.Dolce
Commedia in tre atti: colpiti da un tragico lutto in casa, la famiglia ultraconservatrice Nuvolone dovrà riuscire a seppellire la salma della nonna…non sarà un’impresa facile soprattutto se l’addetto alla sepoltura è un tossicodipendente fuori di testa e se le bara viene scambiata con un'altra.
Segue il ritorno in scena di un personaggio che gli inglesi definirebbero “a pain in the ass”, tale Calisto Cagnato, professore universitario da incubo e ossessionato da ogni minimo dettaglio, il cui passatempo preferito è mettere in croce chiunque gli stia intorno. Chiedetelo al figlio, che da qualche tempo pianifica di scappare da quella casa…
Infine il grande ritorno dei coatti (l’episodio più lungo), ricchissimi grazie ai loro cinque punti vendita di telefonia e in vacanza a Taormina per ritrovare l’armonia familiare insieme al loro unico figlio. Presto la loro vacanza si trasformerà in un’occasione per mandare a monte perfino il matrimonio.

Non ci sono vie di mezzo: lo si odia o lo si ama. Sebbene non all’altezza del classico “Bianco, rosso e Verdone”, ma superiore a “Viaggi di nozze”, “Grande, grosso e Verdone” è un’occasione per lasciarvi andare a grosse risate.
Punto di forza è il fatto che il regista non si ricicla in un’operazione nostalgica, fotocopiando scenette a cui ci ha abituato per anni. I suoi personaggi, a noi tanto cari, hanno cose nuove da dire e per la prima volta vengono messi in scena separatamente, uno dopo l’altro.
La pellicola di Verdone è un’escalation di risate dall’insolita durata di oltre due ore: se il primo episodio potrà semplicemente strapparvi qualche sorriso, arrivati al terzo episodio potreste ritrovarvi completamente sciolti dal ridere.

Ovviamente lo scopo del regista è quello di sottolineare a che punto sia arrivato il nostro Paese: “Vorrei che la gente si divertisse e non prendesse questi personaggi come esempio – ha dichiarato Verdone Spero anzi che li prenda come oggetto di critica: noi siamo così, cerchiamo di non esserlo più. Purtroppo questa volgarità è lo specchio dell’Italia di oggi”.
Nota di merito anche all’intero cast assemblato dal regista: da Geppi Cucciari che per una volta lascia i palcoscenici di “Zelig” a tutti i ragazzini presenti in scena, fino a Claudia Gerini che torna alla sua estrema simpatia divertendo lo spettatore in una delle scene più riuscite della pellicola, quella della danza del ventre.

In uscita con oltre 800 copie, “Grande, grosso e Verdone” è già un successo garantito: Carlo Verdone scrive, dirige e recita col massimo della passione, dal momento che potrebbe trattarsi dell’ultima volta che vediamo questi personaggi sullo schermo.

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