
Nel suo curriculum televisivo, dopo l’esordio con la serie giovanile “Felicity”, da lui scritta, diretta e musicata (sì, sa anche comporre e suonare!) insieme all’amico Matt Reeves dal 1998 al 2002, è la volta di “Alias” che fa emergere un talento già maturo e in grado di scalare in breve tempo le classifiche dell’affollatissimo genere poliziesco cambiandone i connotati tradizionali. Grazie a questo show Abrams diventa il cocco della critica e conquista il grande pubblico.

Per la definitiva consacrazione però ci vuole qualcosa di più, un prodotto unico, ambizioso e colossale come “Lost”. Raffinatissimo connubio di dramma, fantascienza, filosofia, mistero, mistero e ancora mistero. Senza ombra di dubbio il suo capolavoro.

Con questa serie, J.J. diventa di diritto il caposcuola del rinnovamento più profondo dei meccanismi narrativi del piccolo schermo e non solo. La sua rivoluzione si estende e coinvolge internet attraverso campagne pubblicitarie sottili e sotterranee costruite ad arte per seminare nella rete indizi che diano una dimensione reale al suo show. Un esempio? Il sito ( www.oceanic-air.com ) della compagnia aerea Oceanic che annuncia la cancellazione di tutti i suoi voli in seguito al disastro aereo dell’815. Quello a cui assistiamo nell’episodio pilota di Lost, tanto per intenderci…

Ma J.J. non è geloso delle sue creature, non si ferma a contemplarne la bellezza e, al momento opportuno, sa lasciarle in custodia a sceneggiatori fidati per gettarsi con entusiasmo e instancabile curiosità in nuove avventure. Così si arriva a “Fringe”, la sua ultimogenita, che guarda un po’ a “ER” e un po’ a “XFiles” e mette in scena casi al limite tra scienza e paranormale cominciando ancora una volta da un aereo…
Chiaramente un nuovo successo.