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Neeson: "Eroe action? Solo un bastardo fortunato"

L'attore rivela come a sessanta anni sia tornato a prendere i cattivi a calci nel sedere in Taken: La vendetta

Taken - La vendetta - Liam Neeson

08.10.2012 - Autore: P.F.
In passato è stato Oskar Schindler e Michael Collins. Ha sfidato Re Artù in Excalibur e, più recentemente, ha transformato Bruce Wayne in un eroe oscuro. Eppure, nel ventunesimo secolo, questi sarebbero solo i “ruoli minori” di Liam Neeson, rientrato nell'immaginario cinematografico come icona action grazie a Io vi troverò. A sessanta anni l'attore torna a lasciarsi alle spalle una scia di cadaveri chilometrica in Taken: La vendetta, sequel di quel film, nuovamente ideato e prodotto da Luc Besson.

Un uomo in missione per conto di se stesso in un loop infinito di soprusi e vendette. Il Bryan Mills di Neeson è tornato a impugnare la pistola, ma soprattutto il telefonino con cui è in grado di far venire i brividi anche al più spietato dei cattivi, con le sue solite one liner taglienti.

Liam Neeson intervista Taken La vendetta
Anteprima Taken: Salvate Liam Neeson (da se stesso)

Liam avresti mai immaginato una nuova avventura di questo personaggio a quattro anni da Io vi troverò?
Mai. Mentre giravo il primo, infatti, c'era una parte di me che pensava: “Si tratta di una vecchia storia semplice. Non sfonderà mai!”.  

Come spieghi dunque il successo dell'originale?
Forse era il film giusto al momento giusto. E' uscito nel 2008, proprio all'inizio della crisi economica mondiale. Penso che la gente si sia affezionata a questo protagonista che non si rivolge alle autorità quando è in pericolo. Perché non può fidarsi di loro. Il 2008 era così: penso che tutti abbiano avuto la sensazione di non potersi fidare di nessuno. Di certo non dei banchieri, né dei politici. Ecco dunque un uomo che non chiama la polizia quando succede qualcosa, ma preferisce risolvere la cosa da solo. La gente ha fatto il tifo per questo individualismo, della serie: “Che vadano tutti all'inferno, vogliamo solo quest'uomo”.

Raccontaci del momento in cui hai capito che il sequel avrebbe potuto funzionare...
In questi anni ho incontrato Luc Besson un paio di volte. Una volta, in Francia, mi ha raccontato alcune sue idee sul sequel. Mi ha convinto perché mantiene diversi elementi del film originale, sviluppandoli in nuove emozioni e colpi di scena. Non mancano i cattivi ai quali il pubblico augura una brutta fine per mano di Bryan. Non vorranno solo che li faccia fuori, ma che li elimini in modo brutale! 

Liam Neeson intervista Taken La vendetta
Il trailer di Taken: La vendetta

Taken – La vendetta è girato a Istanbul. Quanto sei rimasto colpito da questa nuova location?
Parecchio. È una città fenomenale che mi è entrata dentro. L'ho amata: non vedevo l'ora di svegliarmi e andare al lavoro. Specialmente quando dovevo girare in quei viottoli. Ricordo ancora quella volta in cui ho attraversato lo stretto del Bosforo con il battello e pensavo: “Cazzo, sono proprio un bastardo fortunato. Faccio il lavoro più bello del mondo...”.

Un'ultima domanda: pensi che Taken diventerà a tutti gli effetti un franchise come Die Hard?

Non credo. Il rischio è quello di realizzare film stupidi. Voglio dire, tra due anni spegnerò sessantadue candeline: vi aspettate ancora che corra sui tetti? E' bellissimo fare action, ma sono certo che tra un po' di tempo le mie ginocchia cominceranno a lamentarsi...

Taken: La vendetta, in uscita l'11 ottobre, è distribuito dalla 20th Century Fox.

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