Londinese, classe 1976, Naomie Harris é stata scelta da Sam Mendes per guardare le spalle a Daniel Craig. In Skyfall, la sua Eve protegge e seduce – e a tratti mette anche nei guai - James Bond. Al cinema l'abbiamo già vista nei panni della maga Tia Dalma nella serie Pirati dei Caraibi, ma è a Danny Boyle che la Harris deve tutto: nel 2002 il regista ne fa fatto un'eroina ammazzatutti nel cult horror 28 giorni dopo. “Non vedo quel film da anni – ci racconta la Harris – Ma è interessante: si tratta della chiusura di un cerchio per me. L'ho fatto dieci anni fa, quando avevo appena finito la scuola di arte drammatica: all'epoca era difficile trovare un regista che scommettesse su di me. Danny Boyle lo ha fatto, ha cambiato la mia carriera e la mia vita. Dieci anni dopo mi ha richiamata per un ruolo a teatro nel suo Frankenstein. Una di quelle sere Sam Mendes è venuto a vedere lo spettacolo e ha deciso di avermi nel suo cast. Quindi direi che Danny Boyle ha cambiato la mia vita ben due volte”.
Il tuo personaggio in Skyfall tiene testa a Bond nel corso di tutto il film...
La cosa bella di Eve è che anche lei è un'agente operativa, autonoma e in grado di combattere sul campo: c'è tanta competizione tra il mio personaggio e Bond. La definirei una vera Bond-Woman, un parte fondamentale del film, non soltanto una bellezza con cui passare la notte. Si tratta di una donna forte e intelligente, proprio come le donne di oggi.
Si tratta della serie di film più lunga della storia del cinema che quest'anno festeggia il cinquantesimo compleanno. Ti ha innervosito un po' accettare questo incarico?
Be', i fan della serie hanno delle aspettative su come un determinato ruolo debba essere interpretato. All'inizio ero sotto pressione. Poi mi sono ricordata quello che mi ha detto un amico attore: “Immagina di fare parte di un film a basso budget. Una pellicola indipendente in cui interpreti un piccolo ruolo”. Ecco, mi sono avvicinata così al ruolo, nella speranza di fare un ottimo lavoro.
Ti ha spiazzato ritrovarti a sparare così tanto sul set?
Non proprio. Sapevo già farlo: quando ho interpretato un ruolo in Miami Vice, Michael Mann – che è un perfezionista fino al midollo – ha voluto che mi addestrassi con agenti sotto copertura a New York. Quella è stata la prima volta che ho usato vere armi da fuoco.
Qualche giorno fa sei stata tu a lasciare intuire che la produzione potrebbe arruolare un Bond di colore in futuro. Hai anche fatto il nome di Idris Elba...
Penso che Daniel Craig sarà Bond ancora per un po'. Lui ha reinventato questo ruolo in maniera fantastica. 007 era diventato troppo fumettistico, Daniel lo ha reso umano. Quando lascerà il ruolo spero che i realizzatori trovino un nuovo attore in maniera aperta, proprio come hanno trovato me. Idris Elba, di certo, ha talento da vendere. Vorrei, però, che chi ha in mano la saga scegliesse il nuovo Bond non in base all'etnia, ma trovando l'attore giusto.
Hai paura della “maledizione della Bond-Girl”?
No. Faccio questo lavoro da quando avevo nove anni. Non temo nessuna maledizione. Due giorni dopo aver finito le riprese di Skyfall, mi hanno chiamata per interpretare Winnie Mandela in un nuovo film. Nessuna maledizione, anzi sono stata molto fortunata.
Skyfall, in uscita il 31 ottobre, è distribuito dalla Warner Bros.


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Naomie Harris seduce James Bond
La parola alla protagonista di Skyfall

02.11.2012 - Autore: Pierpaolo Festa