Doug Liman non è nuovo allo spionaggio, avendo diretto Mr. & Mrs. Smith, The Bourne Identity e prodotto i suoi due sequel, The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum. Ora, con Fair Game, torna con una spy story profondamente legata all'era Bush e all'intervento americano in Iraq, le cui ragioni recondite sono sempre più esplorate in una cinematografia americana alla ricerca delle verità occultate dalla stampa. La storia alla base di Fair Game è vera: Valerie Plame è un'agente della CIA la cui copertura viene fatta saltare quando lei e il marito, il funzionario governativo Joseph Wilson, si oppongono apertamente all'intervento in Iraq, sostenendo che le tanto sbandierate armi di distruzione di massa in realtà non esistano.
Per loro inizia un calvario: perseguitati dal loro stesso governo, dovranno dimostrare la propria innocenza e la malafede di chi ha scatenato una guerra basata sul niente. Liman aderisce ai fatti e alla fine mostra anche la vera protagonista delle vicende, e getta ombre pesanti sull'operato del governo USA e sulle vere motivazioni che hanno portato a uno dei conflitti più sofferti dei nostri giorni. Eppure, secondo la star Naomi Watts, il film è più che altro la storia di un matrimonio: “Io sono più interessata ai drammi personali. Per questo mi è piaciuta questa storia, che ruota intorno alla relazione tra Valerie e suo marito, e a come siano riusciti a mantenerla in piedi”.
Accanto alla Watts vedremo Sean Penn, attore noto per il suo impegno civile e politico. “Sean è venuto da me e mia moglie – ricorda il vero Wilson – e ha detto 'Ho una sola domanda: vi è piaciuta la sceneggiatura?'. Abbiamo risposto di sì e lui ha immediatamente chiamato il suo agente per dirgli che avrebbe accettato la parte”.
Fair Game uscirà nei cinema il 22 ottobre, distribuito Eagle.


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Naomi Watts e Sean Penn contro la CIA
Naomi Watts e Sean Penn scoperchiano il gioco sporco del governo USA in Fair Game, dal regista di The Bourne Identity, Doug Liman

02.11.2010 - Autore: Marco Triolo