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Mr Bean

Rowan Atkinson, l'attore che da sempre interpreta le vesti del simpaticissimo Mr Bean, ha risposto col suo aplomb inglese alle nostre domande

Mr. Bean's holiday

12.04.2007 - Autore: la redazione
Cosa l’ha spinta 10 anni dopo a girare un sequel di Mr. Bean - L'ultima catastrofe?
Di solito i sequel si fanno dopo 2 anni. Noi l’abbiamo fatto dopo 10. Quindi non credo che si tratti proprio di un sequel… Infatti non si chiama “Mr. Bean - L'ultima catastrofe 2”.

Che ruolo ha avuto nella stesura della sceneggiatura su cui si regge Mr Bean’s Holiday?
Beh, devo dire che ne ho seguito tutte le fasi della produzione. Ho infatti guidato la stesura della sceneggiatura fin dall’inizio.  Io non sono uno scrittore ma conosco bene il personaggio di Mr Bean… posso dire di esserne un esperto! E’ stato quindi naturale che suggerissi allo sceneggiatore che cosa si adattasse bene a lui, cosa Mr Bean avrebbe fatto e cosa avrebbe trovato meno naturale. E poi durante tutto il processo di scrittura abbiamo testato, scena per scena, se la storia “reggesse”, se funzionasse. Mi ricordo che all’inizio avevamo solo una frase su cui lavorare: Mr Bean va in vacanza. E da lì siamo partiti chiedendoci: “Dove?”, “Come?”… e così via.

Il film è stato girato in Francia. E’ stata per caso un’occasione per ispirarsi al grande Jacques Tati? E poi che aggettivi userebbe per sintetizzare Mr Bean?
Ho conosciuto Jacque Tati quando avevo 17 anni ed ero responsabile della cineteca della scuola che frequentavo. E’ li’ che ho visto per la prima volta Le vacanze di Monsieur Hulot. E’ stato per me un’illuminazione. Mr Bean, ad ogni modo non è la copia di nessuno, è un mondo a sé stante. Lui è egoista, infantile, a volte cinico e gli piace stare al centro dell’attenzione.

Alla luce del fenomeno Borat, cosa ne pensa del rapporto tra la comicità e ciò che è politicamente scorretto?
Mi è piaciuto molto Borat. L’attore che lo impersonifica (Sacha Baron Cohen, ndr) è riuscito davvero ad entrare nella pelle del suo personaggio. Proprio perché la sua vera personalità è ben diversa da quella di Borat, è riuscito a trasmettere una grande fisicità al suo personaggio. Personalmente ho sempre preferito la comicità con i personaggi rispetto a quella classica.

Si è mai sentito prigioniero del ruolo di Mr Bean?
Assolutamente no. Non mi sento neanche superato né guidato dalla sua popolarità. Lui è un personaggio veramente divertente di cui riesco facilmente a vestire e a svestire i panni.
Inoltre soprattutto in Inghilterra, a differenza che all’estero, ho avuto la possibilità di farmi conoscere anche per altre interpretazioni.

Ma che rapporto ha con le donne Mr Bean?
Vi dico solo che 2 anni fa il titolo provvisorio di questo film era "Il Signore e la Signora Bean". Alla fine lo abbiamo abbandonato perché in giro ci sono già abbastanza commedie romantiche. E poi non scordiamoci che Mr Bean è un bambino. E i bambini non si sposano!

Lei ha rispolverato in qualche modo il cinema muto. Si è ispirato a qualcuno in particolare?
Ho visto veramente poco della cinematografia americana 'silenziosa'. Gli unici che ho avuto modo di guardare sono Charlie Chaplin e Stanlio e Ollio. Non mi è capitato mai capitato di vedere Keaton.
Ho invece avuto modo, come già anticipato, di apprezzare l’humor delicato, visuale e con il passo a tratti “lento” di Jacques Tati. Anche se in Mr Bean Holiday, il passo si fa più veloce, ciò che ho imparato da Tati è che nella commedia ciò che conta non è il tempo con cui fai le battute, ma il ritmo generale del racconto.

E’ vero che questa sarà la sua ultima interpretazione di Mr Bean?
Mai dire mai! Voglio dire che al momento non voglio fare più né Tv né cinema con Mr Bean.
Lo dicevo anche 10 anni fa. No, la verità è che è un personaggio molto “faticoso” da interpretare. La sua gestualità, le sue movenze, il suo ritmo, richiedono molto energia per farlo esprimere al meglio. Ed io personalmente ho faticato molto rispetto a 10 anni fa per riportarlo in scena. E col tempo la cosa peggiorerà.
Ecco, perché forse non lo farò più. Forse…