NOTIZIE

Movie Style: Sabina Guzzanti

"L'anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci": Sabina Guzzanti fra satira e lotta politica.

Guzzanti Sabina

06.05.2010 - Autore: Ilaria Mainardi
Pensare a Sabina Guzzanti e all’impegno politico e sociale è una cosa sola. Difficilmente infatti la brillante attrice, nata a Roma nel 1963 e diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, può essere scissa dalla passione civile con cui affronta ogni suo lavoro: dalle imitazioni degli uomini politici che, al principio degli anni Novanta, l’hanno resa nota al grande pubblico, fino ad arrivare ai tre lungometraggi da regista, distribuiti con alterna fortuna critica, ma connotati dal pregio non indifferente della coerenza e dell’onestà intellettuale.

Sabina Guzzanti gira Draquila - L'Italia che trema

E chissà se quest’ultimo termine, intellettuale, piace a Sabina oppure lo rigetta con la stessa forza con la quale è solita imbracciare le sue armi di dialettica feroce e fregolismo mimico. Certo è che l’intellighenzia italiana riconosce alla Guzzanti il dono di saper usare al meglio ogni medium per veicolare messaggi forti, ma mai populisti, anticonformisti senza risultare capziosi. Parla senza mezzi termini l’attrice, anche e soprattutto quando lancia strali nei confronti del mezzo più potente di tutti, quello che l’ha consacrata, dopo gli esordi cinematografici con due maestri del calibro di Gianni Amelio (“I ragazzi di via Panisperna”) e Giuseppe Bertolucci (“I cammelli”, “Troppo sole”), e che adesso la relega ben oltre i margini di un palinsesto fin troppo tranquillizzante ed asfittico. “Non è un problema solo della satira, ma in generale: è questo illegalissimo, anticostituzionalissimo, vergognosissimo atteggiamento repressivo verso ogni voce diversa dal pensiero unico del governo. È ancora più grave per l’informazione” - dichiarava, con la consueta franchezza, nel 2003.

Sabina Guzzanti gira Draquila - L'Italia che trema

La rottura definitiva con le alte gerarchie di Viale Mazzini, segnato dalla cancellazione del programma “Raiot. Armi di distrazione di massa”, non ferma tuttavia Sabina che prende anzi spunto dalla vergognosa vicenda che la vede protagonista per il suo “Viva Zapatero!”: “Quello che più mi affascinava nella realizzazione di questo progetto, era testimoniare in diretta la trasformazione di una democrazia in qualcos'altro”. E’ invece una tensione privata, quasi intimista, il filo conduttore de “Le ragioni dell’aragosta”, terzo lungometraggio diretto dall’attrice romana (il primo fu “Bimba”, distribuito nel 2001), ambientato fra vita e teatro, vicino, per spunto narrativo e malinconia sottesa, al “piccolo” capolavoro di Kenneth BranaghNel bel mezzo di un gelido inverno”. Ricorda l’attrice che, per l’occasione, scelse di lavorare con alcuni colleghi “storici”: “Questo lavoro è un dopo Zapatero. Possiamo definirlo un film sulle relazioni umane, ma senza sapori nostalgici. C’è sicuramente un rapporto con il tempo da parte dei personaggi, quello che siamo stati, quello che siamo ora e quello che vogliamo diventare”.

Sabina Guzzanti gira Draquila - L'Italia che trema

La necessità di cinematografia politica, in senso stretto, torna, quasi per caso, quando un’amica, giornalista precaria in RAI, racconta a Sabina “storie stranissime su L’Aquila”. E’ questo l’input  che dà l’avvio alla realizzazione di “Draquila – l’Italia che trema”, presente, quest’anno, tra gli eventi speciali del Festival di Cannes. Delle sensazioni, una volta giunta nella città abruzzese, la Guzzanti racconta: “Quello che venivo a sapere sulla Protezione Civile mi sembrava enorme, incredibile. Da nove anni si sta sviluppando una sorta di stato parallelo senza che l’opinione pubblica ne sapesse nulla”. E aggiunge: “Mille volte mi sono commossa mentre scrivevo”.

Non ce ne vorrà se citiamo il Che: Sabina è una donna che ha conservato la capacità di essere dura senza perdere la tenerezza…

Draquila – l’Italia che trema” arriverà sugli schermi dal 7 maggio, distribuito dalla Bim.

Per saperne di più
Visitate il sito ufficiale del film