Nato a San Martín di Buenos Aires 84 anni fa, Luis Enríquez Bacalov è deceduto oggi 15 novembre all'ospedale San Filippo Neri di Roma, dov'era ricoverato da qualche giorno per un'ischemia e dopo dei mesi, gli ultimi, passati in uno stato di profonda depressione. Il pianista e compositore argentino naturalizzato italiano, viveva dal 1959 nel nostro Paese, del quale era diventato uno degli artisti più amati e riconosciuti.
Sicuramente per la vittoria del premio Oscar del 1996 per la colonna sonora de Il postino, l'ultimo film di Massimo Troisi, ma non solo, vista la lunga carriera che gli sopravvive rendendolo immortale. Dalla Fonit Cetra alla Rca, al Cinema, Bacalov lavorò con Claudio Villa e tutti i più grandi interpreti degli anni '60 (Fidenco, Pavone, Milva, Morandi, ecc.), dedicandosi al cinema a più riprese a partire dal Questi fantasmi di Eduardo De Filippo nel 1954.
Dalle colonne sonore di western e poliziotteschi, il musicista passò a lavorare con Fellini (soprattutto dopo la morte di Nino Rota, per La città delle donne), Pasolini, Damiani, Scola, Rosi fino alla grande soddisfazione della statuetta vinta per il film di Michael Radford (per quanto successivamente condiviso con l'ex sodale Sergio Endrigo, in seguito alla causa da questi intentata per la somiglianza del brano con la sua 'Nelle mie notti') e per la scelta di Quentin Tarantino di riutilizzare alcune sue musiche per Kill Bill e Django unchained.
Sicuramente per la vittoria del premio Oscar del 1996 per la colonna sonora de Il postino, l'ultimo film di Massimo Troisi, ma non solo, vista la lunga carriera che gli sopravvive rendendolo immortale. Dalla Fonit Cetra alla Rca, al Cinema, Bacalov lavorò con Claudio Villa e tutti i più grandi interpreti degli anni '60 (Fidenco, Pavone, Milva, Morandi, ecc.), dedicandosi al cinema a più riprese a partire dal Questi fantasmi di Eduardo De Filippo nel 1954.
Dalle colonne sonore di western e poliziotteschi, il musicista passò a lavorare con Fellini (soprattutto dopo la morte di Nino Rota, per La città delle donne), Pasolini, Damiani, Scola, Rosi fino alla grande soddisfazione della statuetta vinta per il film di Michael Radford (per quanto successivamente condiviso con l'ex sodale Sergio Endrigo, in seguito alla causa da questi intentata per la somiglianza del brano con la sua 'Nelle mie notti') e per la scelta di Quentin Tarantino di riutilizzare alcune sue musiche per Kill Bill e Django unchained.