La Bellucci è sempre la Bellucci. La conferenza stampa di Un été brulant, film di Philippe Garrel presentato in concorso alla 68ma Mostra del Cinema di Venezia, per la verità ha concesso più tempo al regista, che ha ampiamente parlato della realizzazione del film. Ma è significativo che, dopo la prima risposta di Monica, il pubblico di giornalisti sia esploso in un applauso. La domanda più imbarazzante, ovvero perché abbia deciso di interpretare una scena di nudo, non la imbarazza affatto: “Nel momento in cui accetti di lavorare con un regista ti affidi a lui. Ero felice che Philippe mi avesse chiamato. Lo rispetto tantissimo come autore perché ha un universo tutto suo, molto forte e radicale, che si può amare e odiare. Quando ho fatto la scena di nudo ero in un momento fragile per una donna, subito dopo la maternità, ma è stata una forma di abbandono e generosità verso il film”.
A metterla a suo agio, ci ha pensato Garrel: “Mi sono sentita rispettata e protetta. Philippe ama molto i suoi attori, si prende il tempo di stare insieme a loro e provare. Si crea una bella alchimia e quando si arriva sul set è tutto molto più semplice”. Il metodo di lavoro di Garrel è raro, nel cinema: “Lui fa un solo ciak – continua l’attrice – è stata un’esperienza unica. Per tutti noi attori è stata una grande scuola, e poi sono stata contenta di vedere quanto affetto ci sia tra lui e suo figlio Louis. E’ una bella generazione di cinema”.
Un été brulant (letteralmente, “Un’estate ardente”) è interpretato anche da Louis Garrel, Jérome Robart e Céline Sallette.


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Monica Bellucci illumina Venezia 68
La star italiana è giunta al Lido con il film Un été brulant

02.09.2011 - Autore: La Redazione