Miglior Attore, Daniel Day Lewis

Ha vinto. Sorride lentamente. Si alza in piedi, senza perdere la calma, stretto nel suo vestito blu anni '70. A guardarlo mentre si incammina agggraziato, pacato, verso il palco, pare impossibile che già non lo sapesse.Stringe la mano a George Clooney, l'altro favorito, sportivamente, ben educato..."And the Oscar goes to... Daniel Day Lewis!!"

Sale i gradini che lo separano dalla statuetta. La 'maniera' non la dimentica per un attimo. " I miei ringraziamenti più sentiti per avermi avvicinato a questo bellissimo uomo.." scherza. "Dedico questo riconoscimento alla memoria di mio nonno, a mio padre, ai miei figli e alla mia incantevole moglie". Vince l' ottantesima edizione degli Academy Awards come Migliore attore protagonista con il film di Paul Thomas Anderson "Il Petroliere".

Il film, magistralmente interpretato, racconta della brama di possesso del protagonista che per caso scopre il petrolio nell'ovest americano. E' il secondo Oscar per l'attore. I primo  se l'era aggiudicato nel 1990 con "Il mio piede sinistro" oltre a due nomination per "Nel nome del Padre" e "Gangs of New York".  La precisione quasi maniacale è il suo cavallo di battaglia.

Pochi film, selezionatissimi. Quest'ultimo è il primo dopo un'assenza di tre anni . Durante questo arco di tempo ha vissuto con la moglie Rebecca Miller, figlia del drammaturgo Arthur Miller, a Firenze dove si era fatto assumere come apprendista calzolaio in un laboratorio specializzato nella realizzazione di scarpe fatte a mano.

Nasce a Londra nell'aprile del 1957. Tra i suoi film "Camera con vista" (1985), "Il mio piede sinistro" (1989), "L'ultimo dei mohicani"(1992), "L'età dell'innocenza" (1993), "Nel nome del padre" (1993), "La seduzione del male" (1996), sul set del quale incontra la moglie, "The boxer" (1997).