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Michael Winterbottom

Michael Winterbottom

western

14.04.2003 - Autore: Adriano Ercolani
Dotato di un senso visivo fortemente incisivo, e di un gusto orientato verso storie melodrammatiche, Michael Winterbottom si è dimostrato capace, nel corso della sua carriera, di saper attraversare con estrema facilità i più diversi generi cinematografici. A partire dal suo primo successo di critica, il sanguigno ed acclamato Butterfly Kiss (id.,1995), un dramma on the road incentrato su due ragazze perdute, arricchito dalle grandiose interpretazioni di Amanda Plummer e Saskia Reeves. Storie di quotidiana disperazione, messe in scena da personaggi che vivono al limite del contesto sociale consentito, queste sono le storie che a Winterbottom piace raccontare. Dopo la tragicomica vicenda di malattia e redenzione di Go Now (id.,1995), interpretato da un allora ancora semi-sconosciuto ma bravissimo Robert Carlyle, lautore si è concesso la sua prima parentesi in costume con Jude (id.,1996), tratto dallomonimo romanzo di Thmas Hardy, quello che a tuttoggi riteniamo essere il suo miglior film: la storia damore impossibile e disperato tra il carpentiere Christopher Eccleston e la cugina Kate Winslet è di sicuro una delle più belle raccontate negli ultimi anni. In questo film Winterbottom sprigiona anche un notevole talento visivo, ed anche in qualche modo visionario, come nella tremenda scena in cui i due scoprono i loro figli deceduti nella povera casa. Sempre attratto da storie difficili, il cineasta ha poi affrontato larduo compito di girare il primo film europeo nella Sarajevo post-conflitto: latteso Benvenuti a Sarajevo (Welcome to Sarajevo,1997), principale favorito per la Palma DOro a Cannes 97, ha invece piuttosto deluso la critica internazionale, bloccando in parte la dirompente ascesa dellautore. Per lasciuttezza con cui tratta lo scabroso tema scelto e per alcune soluzioni narrative e registiche, noi abbiamo invece apprezzato anche questa sua opera, che comunque rimane di certo più ardua tra quelle descritte finora. Dopo la parziale delusione di questa pellicola, Winterbottom ha girato tre film considerabili minori, ma tutti apprezzabili per contenere in sé il talento del regista nel saper raccontare storie comuni in maniera del tutto poetica ed insieme viscerale. I Want You (id.,1998) è un nerissimo melodramma incentrato sullamore contrastato ed assassino tra Rachel Weisz ed Alessandro Nivola; ad esso è seguita lesperienza in digitale del bel Wonderland (id.,1999), storia collettiva di un gruppo di personaggi - tra cui spicca la bella e brava Gina McKee alle prese con problemi sentimentali ed esistenziali. Dopo è arrivata la commedia agrodolce di With or Without You (id.,1999), presentato con successo al Festival di Venezia. Ed ecco infine il tentativo di girare un western nevoso e rarefatto con Le Bianche Tracce della Vita (The Claim,2000), interpretato tra gli altri da Peter Mullan e Milla Jovovich. E per il futuro? Si annuncia un interessante progetto di musical con 24 Hour Party People, storia di educazione sentimentale ambientata nel 1976 nella città di Manchester. Staremo a vedere, comunque fiduciosi nelle capacità di questo eclettico e convincente cineasta.