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Men in Black 3 - La nostra recensione

Grandi effetti speciali ma anche tanto cuore: "Men in Black 3" resuscita la saga con successo

Men in Black 3 - Josh Brolin, Will Smith

15.05.2012 - Autore: Marco Triolo
Pare quasi incredibile che, con la stagione cinematografica estiva appena iniziata, siamo già al secondo blockbuster valido. Dopo “The Avengers”, arriva Barry Sonnenfeld che, contro tutto e tutti, resuscita il franchise di “Men in Black” grazie a un divertente e onesto terzo capitolo.

I segnali del disastro c'erano tutti: il primo “Men in Black” è ormai vecchio di quindici anni e il secondo non era esattamente l'esempio del sequel riuscito. Riprendere in mano un soggetto che sembrava ormai fuori moda era già di per sé un'impresa azzardata, se in più ci aggiungiamo i vari problemi allo script di Etan Cohen (da non confondersi con Ethan Coen), che hanno costretto la produzione a una pausa, il quadro generale non era dei più rosei. Ma per fortuna è accaduto il miracolo.

Men in Black 3 recensione Will Smith Tommy Lee Jones - Tommy Lee Jones e Will Smith

La lunga attesa dal secondo capitolo (uscito nel 2002) è servita a Sonnenfeld, per riprendere fiato, e a Will Smith e Tommy Lee Jones per recuperare l'entusiasmo necessario e poter brillare nuovamente nei panni degli agenti J e K. Funziona la scelta di un plot semplice, basato sulla vendetta di un criminale alieno (Jemaine Clement) sbattuto in galera sulla luna da K nel 1969. Boris, questo il nome del cattivaccio, decide di tornare indietro nel tempo per uccidere K nel passato, ma J lo segue per impedire che il suo partner sparisca dalla storia.

Tra spettacolari inseguimenti, i magnifici trucchi di Rick Baker, divertenti gag (Bill Hader nei panni di Andy Warhol, agente sotto copertura dei Men in Black, è esilarante) e l'umorismo sbruffone di un Will Smith impegnato a far valere i diritti dei neri in un'epoca in cui il presidente Obama era ancora parecchio lontano, “Men in Black 3” porta a casa il risultato con garbo e soprattutto grande cuore.

Men in Black 3 recensione Will Smith Tommy Lee Jones - Jemaine Clement è Boris

E poi c'è Josh Brolin. Il sospetto che Tommy Lee Jones si sarebbe limitato stavolta a un piccolo ruolo si è rivelato fondato, perché buona parte del film è ambientata nel 1969. Qui è Brolin l'agente K, e la somiglianza è straordinaria. Brolin coglie alla perfezione i tic di Jones, ma vi aggiunge un umorismo inedito e, soprattutto, funziona benissimo in coppia con Smith. Insieme, oltre a sconfiggere i cattivi, riusciranno a conoscersi meglio e a imparare l'uno dall'altro per migliorare se stessi. Sonnenfeld non ha paura di scavare nel lato intimo dei personaggi, alla faccia di chi pensa che i blockbuster estivi dovrebbero essere solo effetti speciali senza umanità. L'estate 2012 improvvisamente sembra molto più promettente.

Men in Black 3”, in uscita il 23 maggio, è distribuito in Italia da Warner Bros. Qui potete vedere il trailer.