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Melissa George: "Ho fatto piangere David Lynch"

L'attrice australiana, protagonista della nuova serie Hunted, ricorda i giorni da musa sul set di Mulholland Drive

Mulholland Drive - Melissa George

01.10.2012 - Autore: Pierpaolo Festa
“Ho deciso di fare l'attrice dopo aver guardato I segreti di Twin Peaks” - questa la confessione che l'australiana Melissa George rilascia a Film.it in occasione della presentazione di Hunted al RomaFictionFest.  Impegnata sia sul grande che sul piccolo schermo, la trentaseienne attrice ha una predilezione per ruoli tosti o selvaggi: in TV l'abbiamo vista in Alias, Grey's Anatomy e In Treatment. Al cinema, invece, la ricordiamo in una delle scene più memorabili di Mulholland Drive, quella del provino canoro in cui viene selezionata da Justin Theroux.

Michelle Pfeiffer
Hunted: La recensione in anteprima

“Grazie per ricordarmi in quella scena – dice la George – E' stata un'esperienza quasi mistica per me. Un giorno a Los Angeles la casting director di David Lynch mi ha scattato una Polaroid e la ha inserita in un librone di altre foto. In quei giorni Lynch stava preparando Mulholland Drive con l'intenzione di farne una serie: dicono che quando mi ha vista ha deciso subito di avermi nel suo film. Sono arrivata sul set e mi ha accolta dicendomi: 'Sei meglio di quanto mi aspettassi'. Quando abbiamo battuto il ciak, David se ne stava in piedi sulla sua sedia da regista a urlarmi al megafono: 'Melissa ti amo! Canta! Canta per me!'. Non stavo più pensando al personaggio, stavo cantando per David Lynch”.

In Hunted interpreti una spia in cerca di vendetta. Come mai cerchi spesso questi ruoli più duri?
Credetemi, io sogno un ruolo da Cenerentola, ma nessuno me lo darebbe mai. Dicono che sono troppo dark: mi presento ai provini e mi scartano subito. Devo dire che dipende anche da me: sono stata fortunata nella vita, ho avuto il meglio e sono felice. Forse sullo schermo voglio l'esatto opposto. Mi ricordate in In Treatment? Quel personaggio era così piacevole proprio per la sua pazzia.

Raccontaci dunque cosa ti ha colpito di questa nuova serie...
Sinceramente pensavo fosse la scelta strategica per migliorare la mia carriera! (ride) Finalmente ho avuto l'occasione di interpetare uno show tutto mio. Detto questo, quando ho letto il copione mi sono subito detta: “Che gran donna! Vorrei conoscerla. Come posso fare?”. L'unico modo era interpretarla.

Michelle Pfeiffer
Melissa George come Nikita

In Hunted ti vediamo alle prese con duelli corpo a corpo, è stata una fatica prepararsi a livello fisico?
Una fatica enorme direi: questa serie rappresenta un po' l'incontro tra i film di Bourne e Io vi troverò con Liam Neeson. Nel secondo episodio vedrete una sequenza di lotta che ha richiesto due mesi di preparazione: combatto contro un vero mercenario, non un attore. Lui è stato molto dolce mentre preparavamo la scena, ma una volta battuto il ciak, era tutto vero. Gli ho fatto un occhio nero e anche io ne sono uscita con qualche acciacco. Volevo che tutto fosse reale, non mi interessava la finzione: questo era il prezzo da pagare.

Eri così anche sul set di Alias?
In quella serie tutto era calcolato verso lo spettacolo. Una volta ho tirato una sedia addosso a Jennifer Garner... lei ha risposto scagliando un tavolino verso di me. Porto ancora i segni di quello scontro sulla gamba. Ogni volta che vedo quella cicatrice, penso a Jennifer!

Hunted è una produzione britannica: cosa cambia rispetto alle serie americane?
In America sono dei maestri nel promuovere i loro prodotti. Lo fanno in fretta e in maniera geniale. Qualche settimana fa hanno messo a Wall Street un poster virale di Hunted con la scritta: “Non siamo per tutti. Ci rivolgiamo solo all'uno percento che conta veramente”. Era inevitabile pensare a Occupy Wall Street. È stata una mossa geniale. In quanto al lavoro con i britannici: hanno macchine più eleganti e forse sono più con la puzza sotto il naso (ride). A Londra mi muovevo come una spia: entravo da Harrods e notavo tutti quelli che mi circondavano, guardavo le uscite di sicurezza. Ero in sintonia con tutto!

Michelle Pfeiffer
Con Laura Harring in Mulholland Drive

Tornando a Mulholland Drive, che ricordi hai di quel set?
Ricordo che mi trovavo in Indonesia in vacanza quando ho letto la mail di David. Mi chiedeva di tornare per girare un'ultima scena, comunicandomi che la serie sarebbe diventata un film. Non si dice mai di no a David Lynch, quindi sono tornata subito da lui. Quando mi ha vista si è messo a piangere: non credeva che avessi affrontato ventotto ore di volo, solo per lui. Abbiamo girato la scena in cui bacio Laura Harring alla fine del film. Ho cominciato a baciarla, il problema era che David non voleva dare lo stop. Continuava a gridare: “Di più, di più!”.

L'ultima curiosità con la nostra domanda tradizionale: qual era il poster che avevi nella tua stanza quando eri una ragazzina?
Avevo due musicisti: Adam Ant e naturalmente Kylie Minogue.
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