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Matthew McConaughey, allergico ai legami

Nel film "La rivolta delle ex", in uscita il 3 luglio per Warner Bros., l'aitante attore è un donnaiolo per niente pentito di dedicarsi alla quantità più che alla qualità. Gli piace collezionare amanti. Ma, arriverà anche per lui, la resa dei conti.

La rivolta delle Ex Cover

24.06.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
Matthew McConaughey è l’attore perfetto per il genere commedia romantica con tanto di guerra dei sessi, una buona dose di cinismo, equivoci, gag, allontanamenti, riappacificazioni, camuffamenti o scambi di persona. Basta pensare a titoli come “A casa con i suoi”, “Prima o poi ti sposo” e “Come farsi lasciare in dieci giorni”. E, anche ne “La rivolta delle ex”, l’attore impersona un fotografo di moda, piuttosto famoso, Connor Mead, che ha talmente tante relazioni in ballo che è costretto a liberarsene di tre alla volta, facendolo in video-conferenza. Mentre, nel frattempo, ci sta provando con la nuova di turno. Ma non è tutto oro quello che luccica. Ammesso che un comportamento di questo tipo possa rendere felici qualcuno… Infatti, l’atteggiamento da donnaiolo impenitente di Connor, ha origine in un trauma infantile. Una sola volta gli è capitato di innamorarsi ed è stato durante il ballo della scuola, ma le cose andarono storte e Connor giurò a sé stesso che non avrebbe mai più sofferto per amore. Quello era stato un errore che non si sarebbe dovuto ripetere nella sua vita. Cancellando, così, la paura di amare, di essere lasciato ed esorcizzando ogni possibilità di innamoramento.

La rivolta delle ex

E’ per questo motivo che il regista, Mark Waters, esperto nella commedia romantica metafisica (vedi “Se solo fosse vero” con Reese Witherspoon), replica la formula e le atmosfere, facendo apparire fantasmi che ammoniscono Connor, regalandogli la sua seconda possibilità. Il tutto inizia al matrimonio del fratello di Connor, Paul, un ragazzo esattamente, agli antipodi di colui che porta il suo stesso sangue, durante il quale allo scapolone esagerato appare ‘in sogno’ il defunto zio Wayne, uno straordinario Michael Douglas. Wayne in gioventù era la fotocopia di Connor e, per questo motivo, cerca di avvertire l’uomo, che ben presto, a bordo di un letto a due piazze viaggerà avanti e indietro nel tempo alla ricerca del suo amore perduto. Ma prima di ritrovarlo, sue tre ex, verranno a fargli visita, rendendogli l’esistenza un vero inferno. Ed è proprio così che andranno le cose, tanto che Connor, si convince di dovere correre ai ripari, cercando di riconquistare il cuore di Jenny Perotti (una splendida Jennifer Garner), facendole capire di essere cambiato, di sapere che cosa significa rispettare i sentimenti delle persone e l’amore per una donna.

La rivolta delle ex

Ci riuscirà il nostro bel Matthew (indimenticabile anche in ruoli totalmente diversi come “Tropic Thunder”) a frantumare il suo cuore di pietra e ad essere di nuovo lui quel ex-ragazzino che ai tempi della scuola voleva invitare Jenny al ballo dandole il primo indimenticabile bacio?!

Mark Waters il regista ha affermato: “La rivolta delle ex è stato pensato da me come un adattamento moderno del Canto di Natale di Charles Dickens. Ho scritto il personaggio di Connor pensando proprio ad un moderno Ebenezer Scrooge, non avaro di soldi, ma impossibilitato, bloccato, nell’amare. E grazie ad uno zio, che ha già intrapreso la strada che sta imboccando Connor, cercare di aiutarlo a capire i motivi per i quali l’uomo sfugge dall’amore vero e dalla felicità. E questo va fatto, come insegna Dickens, prima che sia troppo tardi”.

La rivolta delle ex

Ha affermato la Garner, diventata di recente madre della sua seconda bambina: “Quando mi è arrivato il copione de 'La rivolta delle ex', il regista, voleva che fosse mio marito Ben Affleck a interpretare i panni di Connor. Meno male che Ben era già impegnato su un altro set, perché Matthew è perfetto in questo ruolo e io amo troppo Ben, per pensare di condividerlo con una marea di altre donne. Anche se si tratta solo di lavoro. Trovo che l’alchimia tra me e Matthew sia perfetta e, allo stesso tempo faccia divertire, riflettere e aiutare chi non ha ancora trovato o capito che cosa significhi un sentimento autentico”.