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Matt il bello

Bello, sportivo, politically correct. Colto, raffinato, e maledettamente Wasp. E' il classico bello e dannato. Matt Damon ha la faccia da bambino che fila dritto in paradiso.

The Bourne Supremacy

12.04.2007 - Autore: Leonardo Godano
Padre broker e mamma insegnante di pedagogia. Di quelle che ti vietano perfino di giocare con le armi giocattolo. E allora tu che devi fare, a Cambridge, nella East Coast dei Kennedy, delle barche a vela ormeggiate a Newport, delle aragoste arancio-scuro pescate nel Maine?
Vai a scuola, fai sport e nei momenti liberi ti dai al teatro, magari reciti la parte di Superman insieme a tuo fratello maggiore, Kyle, oggi scultore abbastanza noto, o al tuo amico del cuore del liceo, che guarda caso si chiama Ben Affleck. E studi tanto che alla fine, forse non poteva andare diversamente, entri a Harvard.
Così è stato per Matt Damon, solo che dopo due anni la passione per l'arte e la recitazione ha avuto la meglio sull'università, ha vinto su una strada troppo segnata. Matt prova a fare l'attore, ma il primo periodo è frustrante e deludente per il ragazzo da sempre abituato a primeggiare. La gavetta la fanno tutti, anche i bostoniani tagliati per il cinema.
Nel 1996 arriva la prima parte importante, ne "Il coraggio della verità", con due miti come Denzel Washington e Meg Ryan. Ma è l'anno dopo che arriva la consacrazione, prima con "L'uomo della pioggia", il film di Francis Ford Coppola tratto dal best seller di John Grisham, poi con "Will Hunting – Genio ribelle", che gli vale l'Oscar per la migliore sceneggiatura in comproprietà con l'amico Ben Affleck. Proprio per quell'idea che i due coltivavano dai tempi di Harvard. Come dire, il cerchio si chiude.
Nel '98 è ormai una star. Recita con Spielberg in "Salvate il soldato Ryan", in "Rounders – Il giocatore", nel '99 in "Dogma", di nuovo insieme all'amico Affleck, poi ne "Il talento di Mr. Ripley". La carriera continua sfolgorante: "La leggenda di Bagger Vance" di Robert Redford, "Scoprendo Forrester", ancora con Gus Van Sant e soprattutto con uno straordinario Sean Connery. Poi Matt ha la fortuna di entrare nel giro di Ocean e così nel giro di 3 anni gira “Ocean’s eleven” (2001) e poi questa estate a Roma il sequel “Ocean’s twelve”. Nel 2002 Matt viene scelto per interpretare l’agente speciale Jason Bourne nell’action movie “The Bourne Identity”.  Due anni dopo, nel 2004, Matt deve rientrare nei panni dell’agente segreto smemorato per il sequel “The Bourne Supremacy” (i produttori annunciano nel 2007 “The Bourne Ultimatum”). Ora aspettiamo con ansia l’uscita nelle sale dell’atteso nuovo film di Terry Gilliam “The brothers Grimm” dove Matt Damon veste i panni del protagonista.   Da attore non nasconde la sua ammirazione per alcuni mostri sacri del cinema come Morgan Freeman, Robert Duvall e Robert De Niro. Ma un giorno gli hanno chiesto: a quale di questi vorresti assomigliare? Risposta: "Se proprio dovessi sostituirmi a qualcuno, vorrei essere Marlon Brando per la sua straordinaria personalità". Niente male. Quello che non ci si aspetta dalla faccia pulita dell'America perfetta.