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Manipai
Si tratta di un cortometraggio delizioso presentato a Cortoons, il primo Festival Internazionale dedicato al Cortometraggio di animazione.

19.05.2009 - Autore: Francesca Camerino
E’ in corso, ancora fino al 26 maggio presso il Cinema Nuovo Olimpia di Roma, Cortoons, il primo Festival Internazionale dedicato al Cortometraggio di animazione, organizzato da Cortitalia, associazione culturale che opera nell’ambito della realizzazione e produzione di opere cinematografiche, documentaristiche, televisive e di eventi. Con particolare attenzione all’universo del cinema breve. L’affluenza si é presentata piuttosto elevata probabilmente dovuta all’entrata gratuita e alla presentazione di corti e mediometraggi d’animazione di qualità.
Nel corso della sezione dedicata ai corti internazionali ha colpito particolarmente un’opera spagnola di 11 minuti del 2003, “Manipai”, che nasce con lo scopo di adattare il mito di Teseo e il Minotauro. L’opera si svolge nel periodo, alla fine della civiltà Maya, ed é composto da 7.000 tavole, compresi gli sfondi, anche fatti a mano, che sono stati realizzate con un programma in 2D. Mentre il resto del lavoro é stato fatto in 3D. In seguito per essere trasferito dal web al cinema é stato sonorizzato e montato a Madrid.
Si tratta di un corto a colori prodotto da Intermedia Production che racconta la storia, ambientata nell’America precolombiana,di due bambine che devono essere sacrificate in un rituale maya.
Lo sciamano dà il via al sacrificio, uccide la prima bambina, ma la seconda riesce a fuggire. A questo punto entrano in gioco alcune sequenze di grande comicità, nel corso delle quali, la bambina scappa inseguita dallo sciamano, al quale glie ne capitano di tutti i colori: gli crollano addosso massi, colonne, che la bimba involontariamente fa cadere, fino al crollo finale del malvagio al di sotto di un pilastro.
Nell’opera spagnola sono state utilizzate tecniche che combinano animazione tradizionale e nuove tecnologie, i disegni sono realizzati con cura, i volti dei personaggi sono ben delineati, il soggetto è realmente divertente.
Ma conosciamo meglio il regista del film, Jorge Dayas. Nasce come produttore presso una rete del piccolo schermo, a Siviglia, prima di entrare nel mondo dell’animazione; ma ad un certo punto inizia a lavorare nel campo che aveva inizialmente scelto come hobby occupandosi di un cortometraggio per, poi, passare al cinema.
Dayas afferma che il suo cinema può considerarsi d’autore dato che è lui ad incaricarsi della produzione, direzione, montaggio e postproduzione, cioè di tutto il processo, dalla nascita del film fino al momento in cui viene proiettato in sala. Realizzare ”Manipai” è stata una esperienza unica, per Dayas, che dopo l’esperienza di ”William Wilson”, suo primo corto realizzato con animazione tradizionale, ha realizzato “Manipai” grazie al quale ha imparato molto e scoperto un nuovo universo di possibilità.
Che ce ne fossero di opere del genere, anche grazie a Cortitalia che intende valorizzare e promuovere i corti d’animazione spesso confusi con i prodotti meramente destinati ai bambini, proponendosi come appuntamento annuale per gli appassionati del genere!
Quindi ben venga un lavoro del genere...