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Magic Mike - La nostra recensione

Senza moralismi inutili, Soderbergh trova un sorprendente equilibrio in questa parabola sulla società dell'esibizione

Magic Mike - Matthew McConaughey

18.09.2012 - Autore: Adriano Ercolani, da New York
Quello che è mancato alla stragrande maggioranza dei film di Steven Soderbergh è l’equilibrio tra la sua parte “seria”, tendente ad indagare le contraddizioni sociali e politiche del nostro oggi, e il suo lato invece più scanzonato e convincente, messo in evidenza in film come Out of Sight e la trilogia dedicata al furfante Danny Ocean.

Magic Mike recensione Soderbergh Tatum McConaughey - Tatum e gli spogliarellisti di Magic Mike

Ciò che rende il suo ultimo Magic Mike uno dei suoi lungometraggi più riusciti è dunque il singolare equilibrio che l’opera trova tra le parti più leggere e sfrontate e l’analisi lucidissima ma mai moralistica su ciò che è oggi in America (e quindi nella società occidentale?) la cultura dell’esibizione. Soderbergh riesce a mettere in scena con ironia la versione contemporanea dell’uomo-oggetto, ma allo stesso tempo è impassibile e lucidissimo nel raccontarci che oggi la società statunitense vive un momento di confusione economica, sociale, sessuale e psicologica che rischia di tramortirla.

I vari personaggi messi in scena, senza diventare vuote metafore o peggio ancora macchiette, rivelano ognuno alcuni degli aspetti sopra indicati. Ad esempio la contrapposizione concettuale tra il gestore del “wild bunch” di spogliarellisti Matthew McConaughey e il miglior performer della squadra Channing Tatum è sottile, precisa, sapientemente orchestrata fino al bel finale. Anche il rapporto tra il professionista più navigato e il giovane entusiasta che si lascia affascinare dai soldi facili, dalle donne e dalla vita notturna, evita in questo modo di scadere nel didascalico.

Magic Mike recensione Soderbergh Tatum McConaughey - McConaughey e Tatum

Di Magic Mike alla fine rimangono impressi i dettagli che raccontano con verità lo stato alterato in cui si trovano a vivere i protagonisti del film. Le scene in cui Mike, ogni sera, stira e raggruppa le banconote che ha guadagnato è la testimonianza riflessa di un’America che non riesce a vedere oltre l’oggi e cerca di accumulare senza produrre piani che possano garantirle stabilità in futuro. Dietro le esibizioni, le luci sfavillanti, i locali in festa e le belle donne, il domani è più che incerto.

Soderbergh dà il meglio delle sue capacità registiche nei numeri di spogliarello, orchestrati come veri e propri momenti musical che funzionano a dovere. Tutti i protagonisti maschili sono in parte e hanno la presenza fisica necessaria ai ruoli. Meritevole di segnalazione è soprattutto McConaughey, carismatico e affascinante, ma anche Tatum sta dimostrando di avere presenza scenica. Magic Mike va visto senza preconcetti, perché sotto la superficie della commedia c'è una parabola per niente conciliatoria sul momento di incertezza che stiamo vivendo.

Magic Mike, in uscita il 21 settembre, è distribuito in Italia da Lucky Red. Qui potete vedere il trailer.