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L'ora di religione

L'ora di religione

L'ora di religione

14.04.2003 - Autore: Edmarcia Andrade
Un film di Marco Belloccio Con Sergio Castelletto, Piera degli Esposti, Jacqueline Lustig Italia, 2001     Unico film italiano in concorso al Festival di Cannes, Lora di religione di Marco Bellocchio, parla della famiglia, della società, dellamore, della morte, ma sopratutto del rapporto tra uomo e chiesa cattolica.   Lultimo film di Bellocchio è uninquietante descrizione dellaristocrazia cattolica e del suo tentativo di mantenere il potere in una società che nel corso dei secoli ha mutato valori e si è sempre più secolarizzata. Questa società viene rappresentata attraverso il protagonista, Ernesto Picciafuoco (Sergio Castellitto), un affermato pittore, separato dalla moglie Irene (Jacqueline Lustig) e padre del piccolo Leonardo (Alberto Mondini) al quale è profondamente legato. Luomo riceve la visita di un sacerdote che gli comunica, senza preavviso, che è in corso il processo di beatificazione di sua madre, morta per un atto di violenza di cui è responsabile il fratello del protagonista, malato di mente. La notizia lo sconvolge: la vicenda si scontra con il suo mondo di artista e di uomo libero e ateo, e apre una vertigine profonda che lo spinge a rielaborare il passato e a vivere diversamente il presente. Questo frastornato personaggio, che Sergio Castellito recita con grande talento, si scontra con una società civile ipocrita e regolata da un invisibile regime. Già con I pugni in tasca (1965), il film che lo ha imposto allattenzione internazionale, Marco Bellocchio ha raccontato lo sgretolamento della famiglia. La sua posizione, fortemente critica nei confronti dei valori tradizionali religiosi e morali, non sembra cambiata da allora. In Lora di religione, Bellocchio mantiene intatta la sua critica nei confronti della chiesa cattolica: una posizione che risale agli anni 60, al tempo della sua educazione religiosa nel corso di Filosofia allUniversità Cattolica di Milano. Lora di religione, che potrebbe essere anche definito come un giallo molto bizzarro, ha grandi possibilità di piacere ai critici del festival di Cannes, e può offrire nuovi spunti di pensiero sullevoluzione della religiosità contemporanea nella culla del cattolicesimo.