La critica oltreoceano loda il film di Peter Jackson a livello tecnico, ma si pronuncia meno convinta riguardo alla fedeltà ossessiva verso il libro e alla durata di centosettantaquattro minuti, sedici dei quali dedicati soltanto ai titoli di coda.

Il trailer de Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato
“Lo Hobbit appaga ma abusa dell'appetito dello spettatore per tutti i dettagli della Terra di Mezzo – scrive Peter Debruge su Variety – Questo prequel de Il signore degli anelli affascina ancor di più dei film precedenti, ma non offre abbastanza novità da giustificare il progetto di tre film. Ovvero una sessione totale di nove ore a giudicare dalle basi di questo primo lunghissimo capitolo”.
Tim Grierson di Screen Daily continua: “Il film riprende lo spettacolo epico della trilogia precedente, avviando una nuova avventura su larga scala. Jackson non ha perso la sua abilità di creare un solido intrattenimento mainstream. Anche se con il procedere della storia si ha un dèja vu”.
Katey Rich di CinemaBlend tiene alto il pollice: “Ci vuole un po' di tempo prima che Bilbo parta per la sua avventura, ma quando lo fa vale la pena seguirlo per altre due ore”.

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James Rocchi di Box Office cala l'ascia sul film: “Dove la trilogia degli anelli era solida, Lo Hobbit è tutto parrucche, slapstick e decapitazioni che non sono raccomandabili ai bambini – gli unici spettatori che non si ammazzeranno dalla noia”.
Todd McCarthy dell'Hollywood Reporter si concentra sulla fedeltà a Tolkien: “Si assiste per tre ore alla rappresentazione visiva di ogni virgola, frase e punto e virgola dei primi sei capitoli del libro. Jackson e i suoi colleghi hanno creato una delizia per i puristi, ma anche una sfacchinata con un numero sparso di grandi sequenze che manca di quel ritmo per lanciarsi in avanti”.
Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato, in uscita il 13 dicembre, è distribuito dalla Warner Bros.