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Little Steven va in Norvegia

In anteprima al RomaFictionFest l'irresistibile Lilyhammer che conquista con la storia di un mafioso italoamericano alle prese con la cultura norvegese. Nei panni del boss in trasferta: il chitarrista di un altro Boss...

Lilyhammer

04.10.2012 - Autore: Ludovica Sanfelice
Anche la Norvegia (in collaborazione con gli Stati Uniti) reclama la sua fetta di successo seriale made in Scandinavia. E dimostra di essere in gara con Lilyhammer.

La premessa è di quelle da produrre al volo:  Frank Tagliano, mafioso italoamericano di New York, dopo essere diventato informatore dell'FBI, merita di entrare in un programma di protezione. Alle Bahamas? Nossignore! A Lillehammer. E' infatti di quella landa nella neve che il boss si è innamorato dopo averla vista alla tv durante le Olimpiadi Invernali del 1994. E lì, ridacchiando, lo spediscono i federali con denaro sufficiente ad avviare un'attività e un'identità nuova di zecca, quella di Giovanni "Johnny" Henriksen che lui non riesce nemmeno a pronunciare ma pazienza.

Lilyhammer Little Steven

Con i Moon-boot ai piedi, strati di pelli addosso, una ridicola auto elettrica (all'FBI sono dei burloni) e le cuffie nelle orecchie per imparare la lingua, resisterà dieci minuti, penserete. E invece il piccoletto, senza battere ciglio, affronta la cultura burocratica ma comunitaria del nord e a modo suo riesce ad integrarsi in pochi minuti. A modo suo appunto. Perchè se la corruzione non è ben vista, c'è sempre il ricatto. L'omertà in cambio di un favore, invece, per fortuna è universale.

Lilyhammer

Il segreto è che Johnny è simpatico, ha cuore e sangue italiani, e la sua opera di avvicinamento agli usi locali è un'intenzione sincera tanto quanto è tenace la sua abitudine a considerare la legge un accessorio.

Impossibile resistere ad un simile richiamo comico, soprattutto se nella parte di Johnny c'è Little Steven Van Zandt, uno che di Boss ne sa a palate, visto che ha bazzicato sul set dei Soprano e suona chitarre e mandolini nella E-Street Band di Bruce Springsteen.

Il suo talento naturale e la faccia di bronzo da scritturare tutti i giorni, regalano a questa serie la scintilla che meritava di trovare.

A questo punto: l'appello! In Italia Lilyhammer non è stata acquistata. La supplica accorata è di rimediare al più presto. Possibile che nessuno abbia calcolato che mettersi contro i fan di Bruce finirà per comportare la necessità di accedere con urgenza ad un programma di protezione?


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