Sono le rivelazioni delle ultime due stagioni cinematografiche. La loro forza è una serie d’immagini iconiche: da una parte il furgoncino pieno di “matti” e dall’altra la 16enne che scorazza per le strade della città, bevendo litri di succo di frutta per prepararsi al suo test di gravidanza.
Stiamo ovviamente parlando di “Little Miss Sunhine” e “Juno”, esemplari unici di cinema indipendente americano adatto ad un grande pubblico.
Uscito nell’estate 2006, “Little Miss Sunshine” è una dark comedy indimenticabile: si ride, si piange e si gioisce con questa bambina che, grazie agli improbabili insegnamenti di danza del nonno tossicodipendente, avrà la forza di riunire la sua famiglia da tempo caduta in profonda crisi.
La pellicola ha lanciato sullo schermo due nuovi talenti: la piccola Abigail Breslin, presto sugli schermi al fianco di Jodie Foster in “Alla ricerca dell’Isola di Nim”, e Paul Dano, la cui performance ne “Il petroliere” tiene testa a quella premiata con l’Oscar di Daniel Day Lewis.
Diretto da due coniugi, specializzati in video musicali, “Little Miss Sunshine” è un gioiello di film che per sempre eviterà il dimenticatoio.
Costato solo 8 milioni di dollari, ne ha incassati quasi 60 nel solo territorio statunitense. E pensare che si trattava di un copione rifiutato da tutte le case di produzione di Hollywood!
La pellicola è stata candidata a quattro Oscar, aggiudicandosene due: quella al miglior attore non protagonista Alan Arkin, la cui breve performance del nonno dal cuore d’oro amante del turpiloquio e della cocaina ha incantato tutti, e quella alla migliore sceneggiatura originale andata a Michael Arndt (attualmente al lavoro sul terzo capitolo di “Toy Story”).
Arriviamo dunque a “Juno”, il film dell’anno in uscita sui nostri schermi dal 4 aprile.
Si tratta di una piccola commedia che si è dimostrata forte nel tempo, vincendo il festival di Roma, trionfando ad almeno una decina di altre premiazioni fino a raggiungere anch’essa nomination e statuette dell’Academy. Un vero piacere per lo spettatore, soprattutto grazie a dialoghi frizzanti e geniali meritatamente premiati con l’Oscar.
Oggetto di culto del film è il fantastico telefono a forma di cheeseburger della protagonista.
Il resto è Ellen Page….ovvero il volto dell’anno. Una giovane attrice che impareremo a conoscere nei tempi a venire.
Diretto da Jason Reitman, figlio del celebre Ivan, “Juno” è costato 7.5 milioni di dollari. I suoi incassi negli Usa hanno raggiunto i 140 milioni: partita con risultati soddisfacenti, la pellicola è rimasta nelle vette dei box office per diverse settimane, amata dal suo pubblico che si è moltiplicato sempre di più grazie al passaparola martellante.
Curiosità dai due film:
“Little Miss Sunshine”:
Il ruolo di Frank, interpretato da Steve Carrell, era stato inizialmente pensato per Bill Murray e Robin Williams.
La piccola Abigail Breslin ha indossato un costume che la ingrassava per il ruolo.
I produttori erano preoccupati perché al tempo delle riprese Steve Carrell non era ancora tanto famoso ad Hollywood. Poi il successo di “40 anni vergine” e “The Office” in Tv, fecero ricredere tutti quanti. Alla fine i produttori hanno deciso di puntare gran parte della campagna marketing proprio su Carrell.
“Juno”:
Il titolo originale del film doveva essere Junebug (in Italiano Junbruco), ma alla fine è stato cambiato.
Si tratta del film che ha incassato di più ai botteghini Usa delle cinque pellicole nominate all’Oscar.
Il telefono a forma di Cheeseburger è di proprietà della sceneggiatrice Diablo Cody.


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Little Miss Sunshine vs. Juno
Sfida tra le rivelazioni delle ultime stagioni. Quale dei due amerete di più: l'adorabile bambina dalla famiglia più bizzarra di tutti i tempi o la giovane studentessa in attesa di un figlio?

02.04.2008 - Autore: P.Dolce