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L'Italia salpa per il Lido

Conto alla rovescia al Festival di Venezia, ecco i film italiani

Quando la notte - Claudia Pandolfi, Filippo Timi

24.08.2011 - Autore: Marco Triolo
Anche quest'anno l'Italia approda a testa alta a Venezia con una bella parata di titoli che sapranno attirare l'attenzione di critica e pubblico. In concorso troviamo tre pellicole: Quando la notte di Cristina Comencini, che la regista ha tratto da un suo stesso romanzo e che sarà interpretato da Filippo Timi e Claudia Pandolfi e incentrato sul rapporto tra una giovane madre e una schiva guida alpina. Esordisce alla regia e subito si presenta a Venezia il fumettista Gipi, alias Gian Alfonso Pacinotti, autore di L'ultimo terrestre, da un fumetto di Giacomo Monti. Il più atteso di tutti è però Emanuele Crialese, che torna con Terraferma, storia di immigrazione e discriminazione interpretata da Beppe Fiorello e Claudio Santamaria.

Nella sezione Controcampo Italiano troveremo invece, tra gli altri, il confronto generazionale di Scialla!, film di Francesco Bruni con Fabrizio Bentivoglio e Barbora Bobulova; il Ricky Tognazzi regista e interprete di Tutta colpa della musica, storia d'amore tra un uomo e una donna entrambi sposati (Marco Messeri e Stefania Sandrelli); Cose dell'altro mondo di Francesco Patierno, con Diego Abatantuono e Valerio Mastandrea in una storia che tratta il tema dell'immigrazione con toni surreali. E infine il ritorno dei Manetti Bros. con L'arrivo di Wang, thriller con Ennio Fantastichini.

Fuori concorso ci saranno invece Ermanno Olmi, Vasco Rossi e Marco Bellocchio. Olmi con Il villaggio di cartone, che vede fianco a fianco Rutger Hauer e Alessandro Haber nella storia di un prete che riacquista la fede aiutando dei clandestini ospitati nella sua vecchia parrocchia. Vasco sarà invece al centro di un documentario diretto da Alessandro Paris e Sibylle Righetti, Questa storia qua. A Marco Bellocchio, invece, Bernardo Bertolucci consegnerà il Leone d'Oro alla carriera. Con l'occasione, il regista presenterà il director's cut del suo capolavoro Nel nome del padre, nato dalla necessità “di liberare le immagini, nel senso di alleggerirle di quella pesantezza ideologica che le schiacciava, le soffocava”. 

FILM E PERSONE