NOTIZIE

L'intervista: In sella con Gordon-Levitt

Parlano Joseph Gordon-Levitt e Dania Ramirez, protagonisti dell'adrenalinico Senza freni

Senza freni - Joseph Gordon-Levitt, Dania Ramirez

13.02.2013 - Autore: P.F.
“Questo non è un documentario. È un film hollywoodiano di inseguimenti. È fatto per sgranocchiare pop-corn e divertirsi al cinema d'estate”. Un modo come un altro per dire: “Non provate a rifarlo a casa vostra”. Joseph Gordon-Levitt avrà pure iniziato nel cinema indipendente americano, ma in breve si sta facendo un nome come star dell'action più impegnato e autoriale. Inception, Il cavaliere oscuro – Il ritorno e Looper parlano da soli. A questi si aggiunge Senza freni, thriller su due ruote (quelle delle bici a scatto fisso, non delle motociclette) diretto da David Koepp. Accanto a lui troviamo Dania Ramirez, vista in American Pie: Ancora insieme e nella serie TV Heroes. A seguire la nostra intervista esclusiva alla coppia di protagonisti. Cliccate qui per saperne di più sul film, uscito da noi direttamente in home video per Sony.

È stato difficile imparare ad andare su una bicicletta a scatto fisso?
Joseph: Le bici da corsa o a scatto fisso sono diverse da quelle a cui sono abituato fin da piccolo. Non puoi scendere a folle, i pedali sono direttamente collegati alle ruote. Non ci sono marce. All'inizio è strano, perché si è abituati a procedere in folle, è una delle cose divertenti quando si va in bici. Ma una volta che mi ci sono abituato, ho cominciato a preferire lo scatto fisso perché da meno l'impressione di guidare un veicolo e più quella di avere delle ruote attaccate ai propri piedi.
Dania: Hai più controllo con lo scatto fisso, assolutamente, perché è un'estensione di te ed è una sensazione fantastica. Ma è anche più difficile guidare, specialmente all'inizio, perché non puoi smettere di pedalare e non hai le marce. Perciò quando vai in salita, senti tutto il tuo peso e il peso della bicicletta. Credo sia anche per questo che ci siamo messi in forma così rapidamente.

Senza freni intervista esclusiva Joseph Gordon Levitt Dania Ramirez - Joseph Gordon-Levitt

Che consiglio dareste a una persona che volesse entrare nel mondo delle bici a scatto fisso?
Dania: Continua a pedalare, e non scordarlo mai.
Joseph: Esatto! (Risate).

Pensate di aver reso fedelmente la cultura dei ciclisti? E come pensate che i ciclisti professionisti vedranno questo film?
Joseph: Questo non è un documentario. È un film hollywoodiano di inseguimenti. È fatto per sgranocchiare pop-corn e divertirsi al cinema d'estate.
Dania: Non ci sono molte occasioni di rappresentare una cultura come quella dei pony express in un film, quindi spero che ne saranno felici.

Ora che avete imparato nuovi trucchi con la bici, descrivete un posto o una strada dove vorreste provarli, senza preoccuparvi della sicurezza...
Joseph: Ho girato in bici per Londra, mentre ci lavoravo. È un ottimo modo per scoprire una nuova città. Londra fa un po' paura perché la gente guida dal lato opposto della strada, quindi bisogna fare veramente attenzione.
Dania: E ci sono i pub.
Joseph: E tutti sono davvero ubriachi! (Risate)
Dania: Mi piacerebbe girare per Amsterdam. Non ho mai avuto occasione di andarci, ma mia sorella ci è appena stata e vorrei tanto vederla anch'io.

Come è stato girare a New York? Avete mai avuto problemi con gli abitanti o la polizia?
Joseph: C'è molta energia a New York perché è davvero affollatissima. Questo crea tensione, specialmente in estate. Noi abbiamo girato nel periodo più caldo dell'anno, tra agosto e i primi di settembre e mi pare che fosse un anno con temperature record. Ricordo bene?      
Dania: Perdevamo peso anche solo rimanendo fermi.
Joseph: In quelle condizioni non vedi l'ora di rimetterti in sella, perché almeno senti la brezza in faccia.
Dania: È stata dura perché New York è New York, ma è stato anche molto divertente. Come nel film. È così che lo vedo, mi sono divertita un mondo!

Senza freni intervista esclusiva Joseph Gordon Levitt Dania Ramirez - Dania Ramirez

Quanti ciak occorrevano mediamente per filmare una delle scene d'azione?
Joseph: Buona domanda. Dipende. È vero che una sequenza viene girata da tutte le angolazioni possibili durante la giornata, perciò bisogna ripetere per questo. Ogni volta che vedete una angolazione nuova nel film è dovuta al fatto che, a un certo momento, abbiamo ripreso da quell'angolo. Quindi dobbiamo assicurarci ogni volta che le riprese siano coerenti in modo che, quando saltiamo da un'inquadratura a un'altra, non sembri che stiamo facendo una cosa completamente diversa. Quante angolazioni? Può essere un numero qualsiasi fra tre e venti.
Dania: Dipende da quanto è complessa una sequenza. A volte occorreva un intero pomeriggio, ad esempio quando si girava con una gru, perché oltre alla ripresa dalla gru bisognava filmare i dettagli e i primi piani. Come ha detto Joseph, dipende dal numero di angolazioni e da quanta gente è coinvolta in una scena.

Continuerete ad andare in bici per divertimento?
Dania: Assolutamente sì. Mi sto allenando per il Malibu Triathlon, a cui parteciperò il 16 settembre. I profitti verranno dati in beneficienza al Children’s Hospital.
Joseph: E io farò il tifo per lei.

Quale parte della sceneggiatura vi ha convinto a interpretare il film – l'azione o la trama?
Dania: Per me è stata una combinazione delle due. Credo sia molto raro trovare un film d'azione in cui ci siano anche dei personaggi convincenti. Questo mi ha convinto.
Joseph: La prima volta che ho letto la sceneggiatura di Senza freni, ero nel mezzo delle riprese di 50 e 50, dove interpretavo un tizio malato di cancro che stava perdendo il controllo del proprio corpo. Perciò trovai irresistibile l'idea di interpretare un ragazzo sicuro del proprio fisico, in sella a una bici nell'estate newyorchese.

Che esperienze avete negli sport estremi?
Dania: Al liceo giocavo a basket e pallavolo, che ho continuato a giocare anche al college per quattro anni. Quindi ho esperienza nello sport, magari non a livello professionale, ma certamente so cosa significhi allenarsi duramente per un certo periodo di tempo.

                 

Qual è stato il momento più memorabile sul set?
Dania: Per me è stata la prima volta che sono salita in sella e ho corso attraverso la città. Abbiamo attraversato Park Avenue, mi pare, ed era la scena della prima conversazione con il personaggio di Joseph, Wilee. Già è dura andare in bici attraverso la città, figuriamoci poi se devi recitare mentre lo fai.  

Joseph, sappiamo che sul set hai avuto un incidente pazzesco. Il tuo avambraccio ha riportato un grosso taglio. È stata quella la ferita peggiore o c'è stato di peggio?
Joseph: Già, mi sono beccato trentuno punti di sutura per essermi schiantato contro il parabrezza di un taxi. Ironia della sorte, poco tempo dopo sono caduto dalla bici e sono atterrato con il polso. Una scena decisamente meno spettacolare ma con un impatto ben più grave. Il giorno dopo essermi tagliato il braccio sono andato al lavoro, ma il polso ho dovuto fasciarlo per il resto delle riprese. Questo dimostra che l'abito non fa il monaco.