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Lesbismo sotto assedio a Bombay
Ai fondamentalisti Hindu non piacciono le storie d'amore tra donne

04.05.2006 - Autore: Nexta
Un manipolo di estremisti induisti ha bloccato recentemente la proiezione di un film giudicato scabroso e offensivo solo perché raccontava la relazione d'amore tra due donne.
"Ho semplicemente inteso raccontare una storia che succede tutti i giorni nella nostra come in altre società, non avevo alcuna intenzione di offendere i sentimenti religiosi di nessuno" si è giustificato il regista Karan Razdan. Di tutt'altro avviso era evidentemente il gruppo degli attaccanti che fa capo allo schieramento dei Shiv Sena, il partito fondamentalista che governa la città di Bombay. "E' un film blasfemo ed offensivo per il pubblico femminile" hanno affermato alcuni studenti appartenenti all'ala destra di Shiv Sena, mentre cercavano di sfondare gli accessi del cinema dove si teneva la proiezione. Analoghi incidenti sono accaduti anche a Varanasi, dove già alcuni anni fa la regista indiana Deepa Metha era stata costretta a interrompere la realizzazione del film "Acqua" su un analogo soggetto. Quella dell'omosessualità femminile è evidentemente una realtà che la società indiana non riesce a digerire: già nel 1998 la stessa Deepa Metha era stata oggetto di furiosi attacchi per il film "Fuoco" che si limitava a descrivere l'intimità tra due donne (interpretate dalle attrici Shabana Azmi e Nandita Das) pur senza apertamente affrontare la realtà del lesbismo.
Ma Bollywood sforna come è noto così tanti film (circa un migliaio ogni anno) che gli incidenti toccati in sorte al film del giovane Karan Razdan non potranno che giovargli sul piano della pubblicità.