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Leonardo, supereroe tormentato

Da Vinci's Demons: intervista a Goyer

Da Vinci's Demons - Tom Riley

09.04.2013 - Autore: Marco Triolo
Ha re-inventato Batman per il grande schermo con Batman Begins e ha fatto lo stesso con Superman nell'imminente L'uomo d'acciaio (in arrivo il 19 giugno). Ora, David S. Goyer, guru dei cinefumetti americani e creatore della serie FlashForward, ha applicato lo stesso approccio moderno e irriverente a una delle figure storiche più mitizzate, quella del genio fiorentino Leonardo Da Vinci. Da Vinci's Demons, una serie definita dall'autore “fantasy storico”, approderà a fine mese su Fox, raccontando le gesta avventurose di un Leonardo giovane e tanto geniale quanto sregolato, impudente e desideroso di farsi notare dal mondo intero. Abbiamo intervistato Goyer a Firenze, dove si è tenuta l'anteprima internazionale della serie.

La tua filmografia include molti personaggi che cercano di superare le loro limitazioni e plasmare il proprio mondo. Leonardo sembra rientrare in questa tematica...
Direi di sì. Leonardo nacque illegittimo in un'epoca in cui ciò era considerato uno stigma e lui era tormentato da questo. Tanto è vero che, quando nacque il primo figlio legittimo di suo padre, gli scrisse una famosa lettera che io ho parafrasato in una scena della serie. Ma ciò che scrisse Leonardo era talmente brutale che i produttori mi hanno chiesto di alleggerire i toni. Non andava neppure d'accordo con i fratellastri, la sua casa la ereditò dallo zio e loro tentarono di togliergliela perché sostenevano che non avesse il diritto di averla. Dunque era consapevole del suo status e fu costretto a trascendere le sue limitazioni.

Pensi che sia una sfida far digerire al pubblico un Leonardo così contemporaneo?
Forse nel caso degli italiani. Comunque tutti pensano a Leonardo come a un vecchio saggio, simile a Merlino. Credo che per i teenager non sarà un problema accettare questa versione: Leonardo è un personaggio ricorrente in Assassin's Creed, un videogioco molto popolare dove è rappresentato in maniera non dissimile. Sicuramente una porzione del pubblico faticherà ad abituarsi, ma non ci si può preoccupare di questo.

E poi si tratta di un mix di eventi reali e finzione...
Sì, e non l'ho mai nascosto. Ho definito la serie un “fantasy storico”. È dura calcolare l'esatta percentuale di quanto sia reale e quanto no, ma credo che almeno due terzi di quello che vedrete sia vero. Praticamente tutti i personaggi, e le relazioni tra essi, sono reali. La nostra “invenzione” più grande è il fatto che Leonardo riesca a costruire le sue invenzioni. Nella realtà, spesso non trovava il denaro per farlo, mentre nella serie lo vedrete costruire la mitragliatrice, la tuta da palombaro e, se avremo abbastanza fortuna da arrivare alla seconda stagione, il sottomarino e il carrarmato. Da Vinci's Demons non è un biopic, è una re-invenzione esattamente come Moulin Rouge di Baz Luhrmann o lo Sherlock Holmes di Guy Ritchie.

Nel pilot di Da Vinci's Demons c'è una scena molto simile a una di Batman Begins e riguarda una caverna, legata a un senso di paura e un ricordo represso. C'è un legame personale con questa scena che ti spinge a riproporla ancora?
Beh, non sono caduto in una caverna da piccolo se è questo che intendi. La storia della caverna è vera, accadde a Leonardo intorno ai tredici anni, lui ne parlò e la disegnò diverse volte nella sua vita anche se non sappiamo cosa gli successe. Io ho studiato Jung e Freud e trovo affascinante il tema dei ricordi repressi, ma ho anche studiato gli scritti di Joseph Campbell sulla mitologia classica e la serie è fortemente basata sul Viaggio dell'Eroe così come sintetizzato da Campbell. Una delle tappe di esso è “l'ingresso nella caverna”, nella quale si affrontano le proprie paure per ricevere in cambio conoscenza. Lo show deve molto anche a Guerre stellari, notoriamente basato sul viaggio dell'eroe di Campbell.

Avete usato qualche personaggio contemporaneo come modello per Leonardo?
Alcuni, sì. Ad esempio Tony Stark [l'Iron Man dei fumetti]. Ma anche Bill Gates, Steve Jobs e Edward Teller, il fisico che lavorò alla bomba atomica e fu anche accusato e processato per sodomia e alla fine si suicidò per questo. Lo stesso Leonardo fu processato due volte per sodomia. Ho pensato anche a Feynman e Oppenheimer, gli scienziati che lavorarono alla bomba atomica: come Da Vinci, anche loro fecero una sorta di patto col diavolo per ricevere i fondi per le proprie ricerche. In modo simile, Leonardo scrisse lettere a Lorenzo de' Medici e al Duca di Milano, proponendo loro progetti di armi, e trovo interessante che un umanista e vegetariano abbia guadagnato molti più soldi come ingegnere di guerra che come artista. Si tratta di un conflitto che condivideva con Einstein, Oppenheimer, Teller e Feynman e nella serie affronteremo questo tema.

Cos'è che ti ha spinto a scegliere Tom Riley per il ruolo di Leonardo?
 Il fatto che eravamo disperati e dovevamo girare entro breve [risate]. A parte gli scherzi, Tom è di origini irlandesi e ovviamente non ha tratti mediterranei. Ma incarnava alla perfezione il genio di Leonardo, quella sue mente costantemente percorsa da pensieri di ogni genere, ed era simpatico, affascinante e pieno di energia. Abbiamo esaminato un sacco di attori dall'aspetto mediterraneo e anche attori italiani, ma lui era il migliore. E penso che tra qualche anno sarà una grande star e noi faremo fatica a convincerlo a continuare con la serie.

Parlando di altri progetti, cosa puoi dirci di L'uomo d'acciaio, la nuova incarnazione di Superman che hai scritto per Zack Snyder e Christopher Nolan?
Non posso dire molto a parte il fatto che sono molto orgoglioso del film finito. È un approccio simile a quello di Batman e Leonardo, nel senso che abbiamo preso una figura venerata e abbiamo cambiato alcune cose. Questo porterà con sé un po' di controversie, ma credo che abbiamo fatto le scelte giuste e il mondo potrà giudicarle tra circa due mesi.

Da Vinci's Demons verrà trasmesso in Italia su Sky da Fox, a partire dal 22 aprile.
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