Legion: la fine è vicina

Ultimamente abbiamo assistito a molte pellicole dove la distopia, la visione distorta e negativa di un futuro prossimo, continua ad affermarsi come genere favorito dei nostri anni al cinema. The Road di John Hillcoat - purtroppo mai uscito in Italia -, Codice Genesi, I figli degli uomini, E venne il giorno, 2012. Se il cinema è lo specchio della società, non c’è molto da stare allegri.

Film apocalittici o post-apocalittici dove comunque il messaggio è che Dio è oramai privo di fiducia nell’umanità e si prepara a distruggere la sua creazione. In Legion, debutto nella regia del veterano degli effetti speciali, Scott Stewart, un gruppo di angeli guidati dall’Arcangelo Gabriele è pronto a compiere la punizione divina. Se in The Mist di Darabont i sopravvissuti si ritrovavano rinchiusi in un supermercato, questa volta l’unità di luogo è un ristorante in mezzo al deserto.

I protagonisti sono il proprietario Bob (Dennis Quaid), la sua compagna Percy, la bella cameriera incinta Charlie e una famiglia di tre persone che si è fermata a far riparare l’auto. Comunicazioni interrotte, violenti eventi che si manifestano fanno capire ai reclusi che un incubo è iniziato. Solo l’arrivo dell’Angelo Michele (Paul Bettany) donerà loro una speranza annunciando che il bambino che deve nascere è il nuovo Messia e l’unica via per la salvezza. Nel frattempo carovane di pazzi omicidi in cerca di vittime e angeli guerrieri doneranno una visione terrificante della fine dei giorni.

“Il fatto che la fine del mondo arrivi a Natale - ha affermato il regista - in un luogo chiuso e sperduto del New Messico, attaccato dall’esterno, ci ha rimandato all’idea originaria della ‘famiglia’. Un nucleo che però non funziona più e che si ritrova a pagarne le conseguenze”.

Per saperne di più
Codice Genesi - Liberaci dal male Denzel