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Le paludi della morte - La nostra recensione

Delude il poliziesco diretto dalla figlia di Michael Mann

Le paludi della morte - Sam Worthington

13.06.2012 - Autore: Pierpaolo Festa
Una di quelle volte in cui tale padre tale figlia non è il proverbio che casca a proposito. Opera seconda di Ami Canaan Mann, figlia del maestro Michael, “Le paludi della morte” è uno di quei film che se non fosse per le star coinvolte nel cast andrebbe per direttissima in prime time sul piccolo schermo, magari di sabato sera.

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Le paludi della morte - Il trailer del film

Ambientata nelle terre desolate del Texas, la pellicola è un giallo in cui i protagonisti danno la caccia a un serial killer che si diverte a squarciare i corpi delle sue vittime abbandonandoli nelle paludi. A ricordare il cinema di Mann padre ci sono i super poliziotti con super problemi: solitari e alle prese con divorzi. E non mancano nemmeno le atmosfere dei luoghi che diventano più importanti dei personaggi. Tutto rimane, però, in superficie. La tensione non spicca mai il volo, whodunii incluso.

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Incontro con Ami Mann a Venezia

Perfino il cast è spento: Worthington non mette mai in moto i suoi muscoli affidandosi a una legnosa fragilità, la Chastain invece mette grazia e talento al servizio di un ruolo spento. Chloe Moretz è ormai laureata in ruoli di ragazzine problematiche. Il migliore, in quanto a presenza, è Jeffrey Dean Morgan. In un ruolo minore c’è anche Sheryl Lee, la Laura Palmer del piccolo schermo gonfia nei panni di una mamma alcolizzata.

"Le paludi della morte" lascia parecchi dubbi e si dimentica in fretta.

Il film, presentato in concorso al Festival di Venezia 2011, è distribuito da 01 Distribution.