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La tv è educativa?
Chi l'avrebbe mai detto? Nonostante "Dom&nika in" non sia esattamente un programma per i giovani, Carlo Conti piace moltissimo anche ai ragazzi.

14.03.2003 - Autore: Adele de Gennaro
Chi lavrebbe mai detto? Nonostante Dom&nika in non sia esattamente un programma per i giovani, Carlo Conti piace moltissimo anche ai ragazzi. Invitato al convegno su Cinema e televisione: opportunità educative promosso per il sesto anno dallAgiscuola, il presentatore è stato accolto come una star, quasi stritolato tra richieste di autografi e fotografie. Insomma, a ripagarlo dallinsuccesso de Il gladiatore è proprio laffetto del pubblico ma va detto che tra le doti di Conti non manca certo lautocritica. Quanto alle recenti polemiche sulle interviste di Mara Venier allinterno della trasmissione è giusto o no che i presentatori si sostituiscano ai giornalisti? Carlo Conti ha le idee ben chiare. Ma non solo su questo.
Ha senso oggi parlare di ingredienti educativi del cinema e della televisione?
C.C.: \"Nel cinema sicuramente perché sviluppa la fantasia e la voglia di immaginare. I film raccontano una storia e quindi sviluppano in tutti noi il pensiero, anche la voglia di apprendere. In alcuni casi, quando il cinema racconta storie reali è sicuramente una forma di divulgazione, pensiamo a Schindlers list o ai grandi film storici. Allo stesso modo la televisione oggi è divulgazione, anche più dettagliata. Lo è stata in passato con le grandi trasmissioni di divulgazione culturale che hanno aiutato gli italiani a parlare tutti la stessa lingua ma oggi la tv è anche divulgazione scientifica, si pensi a \"Superquark\" o ai programmi di approfondimento. Insomma, in televisione cè di tutto, è come unedicola o una libreria: trovi il libro comico o divertente ed il libro di approfondimento o il romanzo storico.\"
Quali trasmissioni, a suo avviso, sarebbero da cancellare ai fini delleducazione?
C.C.: \"Nessuna in assoluto, credo. Gli adulti non hanno problemi in tal senso perché hanno uno strumento fondamentale, il telecomando, che spegne o cambia canale in una frazione di secondo. Uno strumento capace anche di uccidere certi personaggi televisivi. Rimane un problema vero per i bambini: ci vuole una certa tutela per mandare in onda alcuni film in determinati orari e poi occorre una grande attenzione ai contenuti. Questo, però, non vuol dire che alle 22 non si possano trasmettere alcuni programmi, anche perché i bambini di oggi vanno a dormire ben oltre quellora. E chiaro che di fronte a trasmissioni kitsch o meno kitsch ladulto ha il telecomando e si difende tranquillamente. Sono certe immagini, certi contenuti forti e leccesso di violenza che per i minori vanno assolutamente evitati.\"
Lei ha dichiarato che il varietà è vivo, non è affatto morto come si dice e lunico problema reale è trovare i numero uno. Qual è, invece, la sua diagnosi sulla formula del contenitore domenicale?
C.C.: \"Direi che il nostro programma sta benissimo e gode di buona salute. Se si considera che tra Buona Domenica che continua a vincere e la mia Dom&nika in riusciamo a catturare più del 50 per cento dei telespettatori, vuol dire che la proposta domenicale è varia. Se poi aggiungiamo anche Quelli che il calcio, con tre programmi viene monopolizzato tutto il sistema televisivo, praticamente si arriva al 90% di share nella fascia pomeridiana. Questo vuol dire che la proposta televisiva è variegata, altrimenti ci sarebbe molta più frammentazione. Non ha senso, quindi, dire vince questo e quel programma, si tratta di una proposta che la Rai ha diviso tra due canali mentre Mediaset lha concentrata su Canale 5: quello che conta è che questi programmi tutti insieme coprono nella fascia pomeridiana il 90% della proposta. Questo dimostra che la formula del contenitore domenicale va benissimo.\"