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La trasformista

Con "Giallo 1" Irene Pivetti si prepara a raccogliere l'ennesima sfida della conduzione televisiva. E chissà che il suo look non riesca a spiazzarci ancora una volta.

Giallo Irene Pivetti

25.04.2005 - Autore: Seralisa Carbone
Dai piani alti del potere al piccolo schermo: che strana ascesa quella dell’onorevole Pivetti, padana gentildonna passata dalla politica al piccolo schermo. Sgarbi, Badaloni, D’amato, la Zanicchi come pure il buon Bud Spencer, ci hanno allenato a percepire un percorso inverso, che dalla tv tenta l’approdo a poltrone più comode. Eppure, la Pivettona ha spiazzato l’Italia con una serie di scelte non particolarmente convenzionali, degne della migliore militanza 'femminista' made in Italy.

In seguito alla celeberrima esperienza in politica -e smessi gli orridi completini color canarino con annesso foulard in stile over 60 - la Pivetti è stata protagonista di una decisiva svecchiata estetica: dal capello vaporoso ma austero, la spigolosa Irene è passata a un taglio cortissimo dal sapore androgino ma accattivante. Tessuti maculati e zebrati, pellame griffato, tacchi a spillo e orecchini lampadario hanno caratterizzato l’insospettabile vena fetish della signora Brambilla, complice forse un comprensibile senso di apprensione rispetto allo scarto generazionale col giovane maritino lombardo e piacente.

Rinnovata l’immagine - e studiato un sorrisino moderato al punto giusto, per non trascendere nell’eccesso di zelo -, la trasformista quarantaduenne ha scioccato il nostrano spettatore presentandosi in un improbabile duetto televisivo con Platinette, tutto incentrato su chirurgia estetica, trucco e parrucco. Ma il cambio di stile troppo repentino ha indotto l’audace signora a tornare sui suoi passi e così, pur conservando il look da pantera metropolitana, la Pivettona ha deciso di rientrare nei ranghi di una conduzione meno ludica e più incline al “servizio sociale” con “Giallo 1”, rubrica della seconda serata di Italia Uno con indagini relative a celebri casi irrisolti, che per la seconda edizione ha confermato al timone l’avvenente sorella di Veronica Pivetti.

Una carriera gestita in modo piuttosto singolare, non c’è dubbio. C’è da tirare un sospiro di sollievo, tuttavia, per la pietas mediatica della ringalluzzita Irene, che per fortuna sembra evitare il prezzemolismo tv, forse per non cadere nel tranello di una scelta impopolare. Non che si possa già fare un bilancio concreto del suo operato, ma è lampante che il curioso merito di Irene Pivetti risieda nella sua capacità di spiazzare l’opinione pubblica con l’inconfutabile inclinazione a un trasformismo dalle tinte certamente indimenticabili.

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