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LA SPOSA DI CHUCKY

LA SPOSA DI CHUCKY

LA SPOSA DI CHUCKY, vhs

20.04.2001 - Autore: Fabrizio Marchetti
PROFILO CRITICO Seppure con un ritardo durato inspiegabilmente due anni, Bride of Chucky, quarto episodio della fortunata saga inaugurata da Tom Holland, approda finalmente nelle sale del nostro circuito ed il risultato è sorprendente. Tre mesi di intense riprese a Toronto, il noto effettista Kevin Yagher a capo di una squadra di professionisti artigiani ed esperti in computer graphic per la creazione delle bambole e la realizzazione della loro animazione, una sceneggiatura originale e raffinata targata Don Mancini, una regia attenta e accurata, validamente impreziosita da trovate cinematografiche brillanti ed ingegnose. Sono questi i dati della pellicola di Ronny Yu, un horror movie che ripropone in chiave ludica e moderna le tematiche classiche mutuate esplicitamente da La sposa di Frankestein (oltre che da una significativa produzione filmica degli anni 30). Apologia del terrore in versione on the road, emblematico manifesto dellestetica Splatter, La sposa di Chucky è anche un esempio autorevole di cinema avente una propria logica semiotica e simbolica. A suggerirlo è la stessa caratterizzazione dei personaggi: Chucky e la sua fidanzata sono evidenti espressioni di una patologia criminale che affonda le sue radici nel complesso ed articolato tessuto sociale. La trasmigrazione delle loro anime nei corpi dei bambolotti suggerisce una ciclicità deviante manifesta perfino a livello dellintrattenimento adolescenziale. Il pupazzo, insomma, in quanto idealtipico archetipo della dimensione infantile delinea la zona liminare entro cui si snoda il dicotomico contrasto tra bene e male. Di per sé, la bambola non ha una precisa valenza negativa o positiva: è il veicolo attraverso il quale il feroce serial killer opera nel mondo terreno e, al contempo, la prigione che ne impedisce limmediato ritorno. Ingiustificate, pertanto, le critiche di chi ha accusato il film di plagiare ed esortare i bambini alla violenza. Come sempre superba linterpretazione dellappariscente Jennifer Tilly. Ironico, pungente, accattivante. Un film che intelligentemente vi terrà inchiodati alla poltrona.  
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