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La sfida? L'impossibile

"Salvate il soldato Ryan", "Casper" e "Jurassic Park" sono alcune delle creature di Fengmeier, supervisore agli effetti visivi presso la ILM.

Industrial light e magic

19.05.2009 - Autore: Andrea Nobile
Abbiamo incontrato Stefen Fangmeier, supervisore agli effetti visivi alla ILM, che ha partecipato ad importanti progetti della società di George Lucas da Terminator 2 a Jurassic Park, da Casper al recente La tempesta perfetta. Fangmeier ha vinto il British Academy Award per gli effetti speciali nel 1997 per Twister e nel 1998 per Salvate il soldato Ryan.   Qual è il ruolo del supervisore degli effetti visivi?   SF: Collabora strettamente con il regista nella gestione degli effetti cercando soprattutto di capire lidea visiva del regista, il suo punto di vista, assicurandosi di ottenere una resa che corrisponda a questa idea. Per raggiungere questo obiettivo il supervisore degli effetti visivi conduce un difficile lavoro di mediazione con un gruppo di animatori e tecnici che può essere anche abbastanza vasto: ad esempio per La tempesta perfetta dirigevo un team di 125 persone.   In base a quale criterio vi scelgono i clienti?   SF: Chi si rivolge a noi lo fa per ottenere qualcosa che non è mai stato fatto prima. Per La tempesta perfetta è andata così: nessuno era mai riuscito a rendere in maniera realistica lacqua, noi lo abbiamo fatto per primi. Daltronde i concorrenti non mancano. Capita anche di rinunciare ai progetti. E accaduto, ad esempio, con Babe: ci piaceva molto la storia, è stata una rinuncia molto sofferta dal punto di vista creativo, perché gli effetti avevano la possibilità di essere molto caldi, di avere del calore umano, unopportunità che difficilmente ci capita nei film.   Qual è la struttura della vostra società?   SF: La ILM è una azienda di circa 1200 dipendenti, anche se coloro che lavorano con la computer graphics non sono più di 600. Ha una struttura molto flessibile, non cè mai un numero fisso di persone che lavorano su un singolo progetto: a seconda delle esigenze e dello stadio della catena produttiva raggiunto aumentiamo o diminuiamo le persone. In genere si parte con un gruppo molto piccolo che man mano diventa più grande, fino a raggiungere al massimo le 150 unità. Devo aggiungere anche che non cè competizione interna, perché ormai di progetti ne abbiamo tanti che si sviluppano contemporaneamente, tutti molto importanti: ora stiamo producendo gli effetti di AI (Artificial Intelligence), La mummia 2, Pearl Harbour, Star Wars Episodio 2, Jurassic Park 3, tra gli altri.   Ci può dire qualcosa in più di AI (Artificial Intelligence)?   SF: E un progetto talmente segreto che perfino noi ne sappiamo pochissimo. Neppure noi possediamo una copia della sceneggiatura, e ogni volta che abbiamo un dubbio dobbiamo volare a Los Angeles, leggerla in una stanza guardati a vista per poi tornare indietro e spiegare quello che abbiamo letto agli altri. Comunque per quanto riguarda il nostro lavoro si tratta di effetti tradizionali, creazioni di ambienti e di personaggi, nulla di sconvolgente.   Lorganizzazione del lavoro non soffre di una eccessiva specializzazione, soprattutto considerando che su un singolo personaggio lavorano più persone?   SF: Sarebbe certamente meglio se ognuno curasse un singolo personaggio, ma spesso le persone si specializzano in qualcosa di molto particolare, e può succedere che chi modella possa non essere bravo ad animare o ad usare le luci. Comunque il clima è assolutamente collaborativo.   Quali sono i film a cui ha partecipato e a cui è più legato?   SF: Sicuramente Terminator 2 perché è il primo che ho fatto: ero appena arrivato alla ILM e ho imparato moltissimo lavorando su T2. Poi Twister, che è stato il mio primo film come supervisore agli effetti speciali ma anche una vera sfida, perché abbiamo dovuto trattare il tornado come un vero e proprio personaggio principale del film. Infine La tempesta perfetta, sicuramente il più difficile, almeno fino ad adesso.    
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