La Pietà di Kim Ki-duk

Il difficile rapporto tra una madre e un figlio in uno dei più difficili quartieri di Seoul è al centro del nuovo film di Kim Ki-duk, vincitore del Leone d'Oro alla Mostra di Venezia 2012. Pietà è il ritorno del regista coreano al cinema con la “C” maiuscola dopo un interludio durato alcuni anni, in cui ha sfornato due progetti intimisti come Arirang e Amen in seguito a un grave incidente sul set di Dream (2008).

Lee Kang-do (Lee Jung-jin) vive a Cheonggyecheon, un quartiere povero di Seoul, dove riscuote i debiti per conto della malavita. Un giorno, incontra una donna (Cho Min-soo) che dice di essere sua madre: inizialmente la rifiuta, ma poi la accoglie nella sua vita e inizia un processo di redenzione che sembra arrestarsi bruscamente quando lei scompare.

Kim riprende il filo della sua filmografia con un'opera potente, dura e allo stesso tempo accessibile. Il film più accessibile che abbia mai realizzato, e questo detto in senso assolutamente positivo: attraverso una narrazione semplice e lineare, Pietà tocca temi pesanti come la redenzione, il perdono cristiano e la vendetta, comunicandoli con maestria e chiarezza in una storia commovente. “Volevo parlare di un'essenza umana che stiamo perdendo e della salvezza dell'umanità attraverso il recupero di determinati valori”, ha spiegato il regista a Venezia. E a chi giudica il suo ultimo film “cattolico”, risponde: “Non ho pregiudizi nei confronti di alcuna religione. Pietà è visto come cattolico, anche se personalmente non è una cosa voluta: io ho una mia religione, ma non la indico mai nei miei film”.

Ma Pietà tratta un altro tema scottante: il rapporto dell'uomo con il denaro nell'era della grande crisi economica. Kang-do rappresenta l'uso perverso del denaro che può portare alla violenza cieca, ed è solo quando l'uomo si lascia alle spalle quel lavoro, e i soldi che da esso derivano, che riesce a trovare la pace interiore. Un grande maestro del cinema orientale è tornato e, per fortuna, è in gran forma.

Pietà è distribuito in Italia da Good Films.